Torino è la mia città 2008-2009: Figomania - Ferrarotti, Maurizio
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Posted 01/08/<strong>2009</strong> h 11.05 a.m., CET. Un momento di chiarezza. Lichtung. Lei ti fa suonare il<br />
telefonino una volta so<strong>la</strong> per un secondo, che sta a significare: “Non ho credito, richiamami.” Certo,<br />
perché io nuoto nell’oro come Paperon de Paperoni. Perché chiama? Presto detto: pensando che <strong>la</strong><br />
sbandata mi sia passata, vuole che tutto torni come prima. No che non può tornare tutto come prima,<br />
chiudere i locali e il resto. Vedi, amore mio, personcina <strong>mia</strong> adorata, dichiararsi <strong>è</strong> come oltrepassare<br />
un limite invalicabile, come quando il prode agente Jack Bauer scavalca <strong>la</strong> recinzione di un vecchio<br />
magazzino all’interno del quale una cellu<strong>la</strong> di terroristi is<strong>la</strong>mici sta preparando un attentato nucleare<br />
a Los Angeles. Indietro non si torna, ammenoché non te lo ordini il CTU, ma io non <strong>la</strong>voro per il<br />
Governo, baby. Perciò sospirando premi il tasto con <strong>la</strong> cornetta verde e le dici che ci si beccherà più<br />
in là, tautologia per “<strong>è</strong> meglio che non ci vediamo più.” E lei ne rimane delusissima, <strong>è</strong> ovvio. Mi<br />
dispiace molto, giudicatemi pure un maschio stereotipato e sciovinista, ma io non mi rassegno al<strong>la</strong><br />
semplice amicizia. Meno ancora al pagafantismo, pagabirrismo nel<strong>la</strong> fattispecie: in quest’ultimo<br />
senso ho già dato e non poco, grazie tante. Che ci si rovinino l’esistenza i geek più giovani. Io me<br />
ne vado a riscoprire Donostia/San Sebastián a sedici anni dal<strong>la</strong> <strong>mia</strong> ultima visita: Borja Cobeaga<br />
dice per esperienza che ora <strong>è</strong> tutt’altro che facile battervi chiodo. Staremo a vedere. Frattanto io<br />
rispolvero il mio euskera da asilo infantile e i ricordi più salienti, non necessariamente sbronze e/o<br />
scopate da record… tanto rock’n’roll, scorrazzando per <strong>la</strong> Gipuzkoa con gli Alter Boys e il loro<br />
Soul Desire, un disco che prima o poi recensirò per Head Heritage Unsung, <strong>la</strong> rubrica del sito di<br />
Julian Cope dedicata a quelle gemme musicali perdute che abbiamo comprato soltanto io e te, come<br />
codesto Desiderio dell’Anima palpitante di Velvet Underground, New York Dolls, Alice Cooper,<br />
Dictators, Television… Shakin’ Street degli MC5, Fred Sonic Smith singing a Eguia nel primo<br />
plumbeo mattino degli anni Novanta mentre guido <strong>la</strong> <strong>mia</strong> Uno rossa verso l’imbocco dell’autostrada<br />
per <strong>la</strong> Frantzia, ancora ubriaco di vino e ginepro e belle ragazze dalle gambe lunghissime…<br />
Riempio i giorni che mancano al mio esodo estivo disegnando sfondi per <strong>la</strong> <strong>mia</strong> serie Emakumeak<br />
con rinnovato impulso creativo, strafacendomi di musica e guardando quel poco che vale <strong>la</strong> pena<br />
guardare al<strong>la</strong> tele in queste date, cio<strong>è</strong> i Mondiali di nuoto, Life on Mars e <strong>la</strong> replica di Taken su Rai<br />
4. Quest’ultimo serial <strong>è</strong> già al<strong>la</strong> terza replica ma <strong>è</strong> talmente ben riuscito e recitato che me lo sparo<br />
un’altra volta – e perfino se gli attori recitassero da ma<strong>la</strong>mut dell’A<strong>la</strong>ska, come potrei disdegnare un<br />
telefilm in cui si sentono pezzi di Stooges, Mudhoney e Hüsker Dü! Life on Mars <strong>è</strong> cosa totalmente<br />
britannica, hard rock e g<strong>la</strong>m a strafottere nel<strong>la</strong> colonna sonora, ma quando l’altra sera poco prima di<br />
sintonizzarmici sono capitato su una replica sbiadita di Life 1 avendo già visto su Mediaset Paccum<br />
tutta <strong>la</strong> seconda stagione, mi ha preso un soprassalto di mestizia: non ci sarà un Life 3. Niente più<br />
Charlie Crews coi suoi aforismi zen e Dani Reese coi suoi problemi d’autostima. E che diamine,<br />
come m’appassiono a una serie tv me <strong>la</strong> cancel<strong>la</strong>no: era già successo con Boomtown, in cui tanto<br />
per rimanere in tema recitava una graziosa attrice televisiva newyorchese d’origini basche, Nina<br />
Garbiras. Si vede che <strong>è</strong>, anzi era materiale troppo arguto per il prime time americano: anche per <strong>la</strong><br />
prima serata nazionalpopo<strong>la</strong>re italiana, se <strong>è</strong> per quello. Vietato dare in pasto al popolino prodotti<br />
troppo ricercati dalle 21.20 alle 22.40, sennò ci ca<strong>la</strong> lo share e gli sponsor se <strong>la</strong> danno a gambe.<br />
’Fanculo alle vostre madri.<br />
Musica? Mi sono innamorato di nuovo dei Kiss. B<strong>la</strong>ck Diamond <strong>è</strong> decisamente una delle canzoni<br />
più sottostimate del rock, l’avessero composta i Thin Lizzy o i Wishbone Ash certi criticonzoli <strong>la</strong><br />
tratterebbero al<strong>la</strong> stregua di un capo<strong>la</strong>voro musicale. Ace Frehley del 1978 <strong>è</strong> uno dei più bei dischi<br />
heavy metal di sempre; Ace sarà un Jimmy Page di seconda e per taluni perfino di terza mano, ma si<br />
sa che nei mercatini dell’usato talvolta si trovano delle occasioni stratosferiche, e poi tutti quegli<br />
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