Torino è la mia città 2008-2009: Figomania - Ferrarotti, Maurizio
Torino è la mia città 2008-2009: Figomania - Ferrarotti, Maurizio
Torino è la mia città 2008-2009: Figomania - Ferrarotti, Maurizio
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Posted 29/05/<strong>2009</strong> h 11.05 a.m., CET. Ab ovo, usque ad ma<strong>la</strong> come sempre, ma pro bona causa<br />
facimus. Come alcuni fra <strong>la</strong> <strong>mia</strong> picco<strong>la</strong> schiera di lettori ben sapranno, <strong>Figomania</strong> <strong>è</strong> il titolo del<br />
quarto capitolo di Lamento di Portnoy, il terzo straordinario romanzo di Philip Roth, colui che per<br />
interposto personaggio un altro gigante del<strong>la</strong> letteratura nordamericana, Mordecai Richler, definì<br />
“l’ebreo antisemita”. Alex Portnoy ripercorre con l’analista, in un monologo-fiume, <strong>la</strong> propria vita.<br />
<strong>Figomania</strong> <strong>è</strong> <strong>la</strong> fase in cui il tormentato protagonista si scopre ossessionato sessualmente dalle<br />
ragazze non ebree, le famigerate shiksas, incubo in carne ossa e umori vaginali di ogni buona mame<br />
ebrea. Un neologismo di vecchio conio – passatemi l’ossimoro – che mediante touch-screen neurale<br />
ho clonato, virato al negativo e accostato all’originale componendo così il tema di questo blog:<br />
<strong>Figomania</strong> e figofobia, ovvero, come scrissi nel post introduttivo, il dramma bifronte del maschio<br />
moderno.<br />
Domenica 17 maggio i Boss Hog del chitarrista-decostruzionista Jonathan Spencer e del<strong>la</strong> sua<br />
conturbante compagna Cristina Martinez, da poco ritornati sulle scene per un tour mondiale che essi<br />
definiscono “<strong>la</strong> nostra personale, ma<strong>la</strong>ta celebrazione del ritorno al<strong>la</strong> libertà negli Stati Uniti dopo<br />
gli anni oscuri sotto il regime di George W. Bush”, sono approdati allo Spazio 211 di <strong>Torino</strong>.<br />
Essendo un grande fan del<strong>la</strong> band ma ancor più di Cristina, come potevo mancare! Giunto al locale<br />
di Via Cigna in <strong>la</strong>rgo anticipo e fornitomi dell’imprescindibile birra media, ho montato di pattuglia,<br />
ma Cristina M. si <strong>è</strong> fatta vedere nelle vicinanze del palco soltanto al termine del<strong>la</strong> performance delle<br />
volenterose fin<strong>la</strong>ndesi Micragirls – nel frattempo io mi ero sco<strong>la</strong>to altre due birre ed era arrivata <strong>la</strong><br />
<strong>mia</strong> combricco<strong>la</strong>. Non appena <strong>è</strong> partita <strong>la</strong> locomotiva rock degli Hogs mi sono messo all’opera con<br />
<strong>la</strong> <strong>mia</strong> Optio E20, ma o per le batterie mezze scariche – nel pomeriggio avevo <strong>la</strong>vorato e non avevo<br />
avuto né il tempo materiale né l’impulso di metterle sotto carica – o per imperizia inveterata non<br />
sono riuscito a ottenere una foto degna di tal nome. Fuck. Purtuttavia <strong>la</strong> maledetta fotocamera si <strong>è</strong><br />
fugacemente ravvivata pochi momenti dopo <strong>la</strong> fine del concerto, a mio modestissimo parere molto<br />
bello, quindi ho potuto immorta<strong>la</strong>re l’amico Vampeta insieme con <strong>la</strong> brava e affabile batterista dei<br />
Boss Hog, Hollis Queens. Poi l’insigne giornalista Andrea Pavan mi <strong>è</strong> venuto in soccorso scattando<br />
una foto a me e Cristina... And now I’m in Seventh Heaven. (Posso immaginare i commenti di certi<br />
drogoni di bytes quando vi s’imbatteranno: “Who’s that fuckin’ bald ugly wanker with Cristina<br />
Martinez?” Ahahahaha. Rosicate.)<br />
Naturalmente ho postato tutta quel<strong>la</strong> roba su Facebook – mi rifiuto categoricamente di crearmi un<br />
account anche su Flickr, di social network addiction me ne basta e avanza una – in cui per di più da<br />
qualche tempo ho aperto una finestra su questo blog, così per ridondanza, alternandone i post con<br />
link ai video e agli articoli più disparati e le mie sgangherate gallerie di foto. Fatto sta che, vuoi per<br />
i contenuti di F&F, vuoi per una certa <strong>mia</strong> qual propensione a postare video di rockeuses, vuoi in<br />
ultimo perché ho pubblicato <strong>la</strong> foto di me e Cri nel<strong>la</strong> home di Faccialibro per sette giorni di seguito,<br />
qualche giorno fa una signorina di <strong>mia</strong> fresca conoscenza se n’<strong>è</strong> uscita con un commento assai poco<br />
lusinghiero sul sottoscritto: in pratica, mi ha dato del figomane berlusconiano. Per serio e/o faceto<br />
che fosse, mi ha <strong>la</strong>sciato basito. “Cio<strong>è</strong>, sarei simile al Berlusca perché mi piacciono le donne e mi<br />
piace dissertare per iscritto su di loro?”, mi sono chiesto. “Sono una versione piemupopololibertaria<br />
di Portnoy?” Da scompisciarsi, colleghi.<br />
Ma altresì da rannuvo<strong>la</strong>rsi. Perché se a ciò conduce l’antiberlusconismo – e, badate bene, chi scrive<br />
non sopporta <strong>la</strong> faccia di tol<strong>la</strong> rifatta del nostro Presidente del Consiglio neanche per dieci secondi<br />
al telegiornale –, ossia a considerare ogni cosa oltre i confini del<strong>la</strong> propria personale (distorta?)<br />
Weltanschauung come un’emanazione silviotronica, tanto che un genuino adoratore dell’universo<br />
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