Torino è la mia città 2008-2009: Figomania - Ferrarotti, Maurizio

d’aranciata o mosto in mano. E bla bla bla bla bla, con una voce profonda e leggermente roca,
immaginarsela mentre geme di piacere a cavalcioni su di te come un fantino, c’è di che ritrovare la
fede in un essere superiore, creatore del Cielo, la Terra e, soprattutto, la donna! E l’orangofantas ad
ascoltarla con lo sguardo fisso sulle punte delle All Stars, struggendosi interiormente d’amore non
corrisposto, sperando. D’altronde, Harry e Sally ci hanno impiegato più di dieci anni e svariati
fallimenti sentimentali a realizzare che erano fatti l’uno per l’altra.
Diciamocelo schietto: noi uomini nutriamo un terrore sacro per il pagafantismo. Perfino coloro che
ne sembrano immuni, gli sciupafemmine inveterati, in realtà lo temono come la peste suina. Visto
da fuori, ci fa divertire in modo crudele; ma vissuto in prima persona… Io, nella mia vita, me la
sono data a gambe levate da un paio di situazioni che definirei protopagafantistiche. Pur avendo
compreso che con la tal ragazza non ce n’era non mi ci rassegnavo, sicché perseveravo nel volerla
vedere sperando che alla lunga le mie premure l’avrebbero sciolta in una pozza d’umori vaginali.
Ma a un certo punto sopravveniva l’amor proprio e allora mollavo la presa e tanti saluti. Ribadisco
che Borja Cobeaga ha messo in dito nella piaga: tra gli uomini e le donne d’oggi ci sono troppe
chiacchiere e pochissimi fatti. Un bacio sulla bocca sortisce più effetto di un fantastiliardo di parole.
Positivo o negativo che sia.
Barbara Goenaga.
Quante aranciate sareste disposti a pagarle?
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