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Capitolo 1° - Storia - FedOA

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un visionario, il cui massimo interesse risiedeva nelle macchine che egli immaginava di<br />

costruire e non in quelle che poteva effettivamente costruire. Dopo aver realizzato la<br />

macchina alle differenze, Babbage cercò di allestirne una versione più precisa, un dispositivo<br />

capace di fornire risultati precisi fino alla ventesima cifra decimale”. Le calcolatrici attuali<br />

arrivano alla nona cifra decimale.<br />

Molto di quanto sappiamo del lavoro di Babbage riguardo la macchina analitica lo si<br />

deve a Lady Lovelace, figlia del poeta Byron, rimasta affascinata fin da piccola quando,<br />

durante una visita, le capitò di vedere la macchina alle differenze.<br />

Per programmare la macchina, Babbage intendeva sfruttare schede perforate come<br />

quelle del lionese J.M. Jacquard per fornire istruzioni alla macchina. Lady Lovelace:<br />

“Possiamo dire a ragione che la macchina analitica tesse configurazioni algebriche prorpio<br />

come il telaio di Jacquard tesse fiori e foglie”.<br />

La IBM ha fatto costruire, a mero scopo dimostrativo, sia la macchina alle differenze<br />

che la macchina analitica.<br />

L'era moderna della computazione cominciò nel 1937 con Howard Aiken della<br />

<strong>Capitolo</strong> <strong>1°</strong> - <strong>Storia</strong><br />

Harvard e George R. Stibitz dei Laboratori Bell. Con un gruppo di ingegneri e basandosi<br />

sulle idee di Babbage Aiken e Stibitz cominciarono a progettare e costruire calcolatori<br />

elettromeccanici e impiegando, come commutatori, relè telefonici.<br />

Howard Aiken, che aveva cominciato la propria carriera come fisico, per sottrarsi<br />

all'improba fatica di risolvere le equazioni della tesi di dottorato, cercò di progettare una<br />

macchina che le risolvesse per lui e nel 1939, sovvenzionato dall'IBM, cominciò a costruirne<br />

una. La macchina nacque già superata perché nel maggio del 1943, complice il matematico<br />

Herman M. Goldstine, era stato messo in cantiere il primo calcolatore veramente elettronico,<br />

l'ENIAC (Electronic Numerical Integrator And Calculator).<br />

Nell'agosto del 1944 il progetto ENIAC acquisì una nuova importante recluta: von<br />

Neumann. Goldstine ricorda che incontrandolo su una banchina della stazione cominciò a<br />

conversare con lui: “quando von Neumann si rese conto che ero impegnato nella costruzione<br />

di un calcolatore elettronico capace di eseguire 333 moltiplicazioni al secondo, il tono della<br />

nostra conversazione mutò completamente e quella che era una distesa e piacevole<br />

chiacchierata diventò una sorta di esame orale per il dottorato in matematica”.<br />

Dopo aver preso visione del progetto ENIAC i calcolatori, gli automi e il loro rapporto<br />

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