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Capitolo 1° - Storia - FedOA

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Realtà amplificata<br />

La realtà amplificata (augmented reality) consiste nell’utilizzo di strumentazioni e<br />

tecnologie volte ad aumentare il nostro modo di percepire la vita reale, al contrario della<br />

realtà virtuale finalizzata a ricreare in tutto e per tutto un ambiente immaginario.<br />

Se fino ad oggi la realtà amplificata è stata oggetto di molti studi e ricerche ma sempre<br />

in ambito accademico/sperimentale, ora le cose possono cambiare radicalmente, grazie<br />

all’avvento e alla diffusione di nuove strumentazioni necessarie all’utilizzo di programmi in<br />

grado di arricchire la nostra percezione della realtà.<br />

Bionic Eye è la prima applicazione che offre una dimostrazione pratica di<br />

amplificazione della realtà: consente infatti di visualizzare a 360 gradi nell’ambiente reale in<br />

cui ci si sta muovendo, in 3D, tutti i punti di interesse presenti, come ristoranti, locali, bar o<br />

luoghi turistici. Più precisamente l’applicazione mostra i POI in sovrapposizione all’area che<br />

si sta riprendendo in tempo reale con la videocamera.<br />

Realtà amplificata<br />

Antonio Leonardi, MediaMente<br />

Alla Boeing di Seattle, la fabbrica dove si<br />

costruiscono i Jumbo Jet, c'è un gruppetto di operai che<br />

da qualche mese lavora in modo un po' particolare.<br />

All'inizio del loro turno, oltre alla vecchia tuta, questi<br />

uomini indossano un casco con una microtelecamera,<br />

uno speciale visore e tutta una serie di circuiti<br />

elettronici; si agganciano alla cintura un mini-computer<br />

portatile; e addobbati come chi gioca con la realtà<br />

virtuale cominciano ad armeggiare attorno agli<br />

aeroplani.<br />

Ma gli operai non stanno affatto giocando. Anzi,<br />

presto anche molti dei loro colleghi potrebbero<br />

indossare caschi simili. Infatti sono, diciamo così, le<br />

cavie di un esperimento che potrebbe permettere di<br />

risparmiare molto tempo, e molti dollari, nella<br />

costruzione di ogni aereo. Vediamo come.<br />

La parola magica è augmented reality, cioè realtà<br />

amplificata. La realtà amplificata è una parente stretta<br />

della realtà virtuale. Ma in questo caso non si tratta di<br />

costruire con il computer un ambiente immaginario o di<br />

ricrearne uno diverso da quello in cui siamo.<br />

Si tratta piuttosto di amplificare la realtà reale. O<br />

meglio, di amplificare i nostri mezzi di percepirla.<br />

Insomma, i nostri occhi, le nostre orecchie, le nostre<br />

mani e il nostro cervello, potrebbero essere aiutati da<br />

alcuni dispositivi elettronici a svolgere meglio il loro<br />

compito.<br />

Ma torniamo alla Boeing. Ogni aereo è percorso da<br />

decine di chilometri di fili elettrici. Una ragnatela di cavi<br />

che corre in ogni angolo del velivolo e che ne<br />

costituisce il "sistema nervoso".<br />

E ogni cavo deve essere connesso esattamente alla<br />

sua presa perché anche un piccolo errore potrebbe<br />

essere molto grave. Inoltre ciascun aereo è<br />

leggermente diverso dall'altro, a seconda delle<br />

esigenze del cliente.<br />

Insomma, cablare un aereo è un lavoro certosino:<br />

migliaia di fili devono trovare le loro connessioni e gli<br />

operai sono costretti a interrompere il lavoro molto<br />

spesso per osservare gli schemi di costruzione. E' un<br />

lavoro lungo e costoso.<br />

Ed ecco dove interviene la realtà amplificata. La<br />

telecamera sul casco inquadra dei punti di riferimento<br />

colorati dipinti sui pannelli da cablare e li trasmette via<br />

radio a un computer centrale.<br />

In base ai punti di riferimento, il computer capisce in<br />

quale punto dell'aereo sta lavorando l'operaio e invia<br />

tutte le informazioni registrate nella sua memoria.<br />

Gli schemi elettrici e le istruzioni dettagliate su come<br />

connettere le prese appaiono così sul visore del<br />

lavoratore, e sono continuamente aggiornati in base<br />

alla zona che egli sta osservando e inquadrando con la<br />

microcamera.<br />

Per ora quello della Boeing è un esperimento limitato.<br />

Ma sembra che grazie alla realtà amplificata completare<br />

l'impianto elettrico di un Jumbo sia dal 20 al 50% più<br />

veloce. E quindi più economico.<br />

Se il casco per la realtà amplificata è arrivato agli<br />

operai, in campo aeronautico i primi a usarlo sono stati<br />

però i piloti. Infatti sono stati sperimentati dispositivi che<br />

proiettano informazioni e parametri di volo direttamente<br />

sulla visiera del casco, senza che il pilota debba<br />

<strong>Capitolo</strong> 4° - Scenari diversi<br />

distrarsi per osservare gli strumenti.<br />

La città digitale fuori e cemento sulla pelle<br />

Ma un giorno o l'altro, chiunque di noi potrebbe<br />

portarsi in giro un dispositivo simile a quello della<br />

Boeing. Ci stanno lavorando al Massachusetts Institute<br />

of Technology. A cosa dovrebbe servire? Vediamo un<br />

esempio.<br />

A molti di noi capita di incontrare qualcuno il cui viso<br />

ci è noto. Ma, nonostante gli sforzi, non riusciamo a<br />

ricordare il suo nome o dove e quando ci siamo già<br />

visti.<br />

A parte l'imbarazzo, la memoria annaspa per cercare<br />

il ricordo giusto. Con un piccolo aiuto dalla realtà<br />

amplificata la situazione sarebbe risolta.<br />

A ogni incontro la telecamera e i microfoni del casco<br />

registrano il volto dell'interlocutore, la sua voce, gli<br />

argomenti della nostra conversazione e così via. Grazie<br />

al posizionamento satellitare Gps il sistema registra<br />

automaticamente anche data, ora e luogo dell'incontro.<br />

Tutto finisce nella memoria del mini-computer che<br />

gestisce il dispositivo. A ogni incontro successivo,<br />

l'apparecchio restituisce le informazioni del suo<br />

archivio: con chi stiamo parlando, dove e quando lo<br />

abbiamo già incontrato, di cosa avevamo discusso e<br />

così via.<br />

Ma non è tutto. Se, per esempio, nella nostra<br />

chiacchierata si iniziasse a parlare dei Beatles, il<br />

sistema potrebbe trasmettere tutte le informazioni sul<br />

complesso: la loro storia, i loro dischi, i loro successi.<br />

Potrebbe insomma fornirci tutti gli elementi per<br />

sostenere una discussione brillante e approfondita.<br />

Il titolo fa il verso allo slogan di una vecchia pubblicità lana fuori e cotone sulla pelle.<br />

Concettualmente le cose non cambiano. Due tecnologie sovrapposte a determinare la nuova<br />

condizione.<br />

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