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Capitolo 1° - Storia - FedOA

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“Coloro che prevedono la fine della matita, o che proclamano allegramente che essa fa<br />

già parte di oggetti in disuso come la frusta del cocchiere e la macchina da scrivere,<br />

dovrebbero considerare la misura in cui molti professionisti attualmente integrano<br />

efficacemente tecniche grafiche e digitali in un'ampia gamma di applicazioni, come indicate<br />

da Eric Owen Moss e Moore, Ruble e Yudell tra una miriade di altri studi che potrebbero<br />

essere menzionati. Utilizzata in una fase concettuale come avviene per Gehry e Moss, o come<br />

affermazione simbolica dell'associazione tradizionale dell'architetto con i grafici, come per la<br />

MRX o come controllo della realtà sullo spazio virtuale in varie fasi del processo digitale,<br />

come nel caso di Jon Jerde, sembra che la matita sarà utilizzata ancora per un bel po‘”.<br />

L'importanza di Gehry<br />

Frank Gehry verrà ricordato oltre che per la sua architettura anche come figura<br />

paradigmatica nel panorama della neonata architettura digitale. Pur essendo una sorta di<br />

ibrido, i prossimi penseranno con le nuove tencologie, fissa in sé lo sforzo auspicabile da un<br />

professionista considerato tale. Così James Steele: “iI contrappunto esilarante di questa<br />

crescente distanza dalla realtà materiale e la posizione difesa da Frank Gehry e meglio<br />

dimostrata nel Guggenheim Museum di Bilbao, dove CATIA ha mostrato di permettere una<br />

stretta integrazione tra progetto e costruzione. Gehry crede che la capacita del computer di<br />

convertire dettagli documentati in una forma costruita semplicemente attraverso il<br />

trasferimento di un disco ridarà all'architetto, come centro delle informazioni, un ruolo<br />

centrale nel processo costruttivo. Ciò presuppone, naturalmente, che i dettagli siano<br />

innanzitutto corretti. È una buona informazione, non la tecnica, che conquisterà il rispetto di<br />

imprenditori edili e clienti. Quello che ha impressionato Gehry, rendendolo alla fine<br />

entusiasta dell'uso del computer e stata la possibilità di costruire forme che prima non<br />

avrebbe considerate in quanto gli imprenditori edili non le avrebbero neppure toccate; egli li<br />

ha rassicurati e ha liberato la propria immaginazione. Ma, come Picasso che ha studiato<br />

l'anatomia prima di essere in grado di frammentarla in maniera convincente, Gehry ha una<br />

lunga esperienza nel mettere insieme un edificio ermetico, strutturalmente stabile e<br />

<strong>Capitolo</strong> 3° - Istruzione<br />

funzionalmente operativo prima che inizino i suoi voli di fantasia digitali e che la sua<br />

conoscenza acquisita con difficoltà abbia informato la sua arte. Gli studenti e i tirocinanti<br />

devono raggiungere ora questo punto con una guida meno esperta. Frattanto,<br />

un'osservazione generale, non ancora convalidata dalla ricerca metodica, e che in assenza di<br />

una pedagogia pienamente sviluppata e di un dibattito sulle questioni sollevate in questa<br />

sede la sorte di uno studente e soggetta all'interesse individuale e alla motivazione nonché<br />

all'inclinazione e abilità del suo o della sua preside e del suo istruttore di studio Pochissime<br />

scuole sembrano avere un programma integrate per l'introduzione del computer in tutti gli<br />

studi, concentrandosi su una selezione di corsi che, al contrario, insegnano la tecnica. L'idea<br />

della teoria informatica e ancora una nozione completamente aliena, in parte a causa di un<br />

sentimento di inevitabilità tecnologica che preclude la discussione, nonché la selezione del<br />

programmi, che indirizza le capacita di cui necessitano i laureati per ottenere un lavoro,<br />

completare l'internato e superare gli esami di stato, prima che si possano sollevare questioni<br />

meno pragmatiche. Le università che un tempo erano valutate da eventuali studenti in base<br />

alla direzione progettuale, vengono ora sempre più scelte in base al numero di guru del<br />

computer e in base a quanto siano all'avanguardia, e l'approccio di lasciarsi guidare dal<br />

computer e preferito rispetto al suo uso come strumento. Non vi sono dubbi che, malgrado<br />

la direzione preferita da qualsiasi preside, direttore o tutore, la vita dello studente e oggi<br />

molto facilitata dal computer sotto diversi aspetti. I tempi di configurazione sono lunghi e<br />

laboriosi nei progetti ortogonali, ma una volta stabilito un progetto, sezioni, prospettive,<br />

elevazioni, walkthrough e animazioni sono esponenzialmente più veloci e offrono una<br />

comprensione molto più chiara delle relazioni spaziali tridimensionali rispetto alle tecniche<br />

grafiche convenzionali.<br />

La tecnologia della progettazione computerizzata ha anche aperto possibilità inattese<br />

per i docenti, come dimostra una lezione di storia, sviluppata da Robert Timme, preside<br />

delle School of Architecture presso l'Università della California del Sud. Come spiega<br />

Timme:<br />

'Prima del computer, le idee ed i processi progettuali erano difficili da presentare. Combinando<br />

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