Pensieri intorno a un tavolo - Provincia di Piacenza
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RIFLESSIONI<br />
20<br />
Dalle domande nascono i confronti che creano senso.<br />
Il bambino è <strong>un</strong> produttore <strong>di</strong> teorie, cioè <strong>di</strong> parole, gesti, storie, emozioni<br />
e interiorità. Il bambino è <strong>un</strong> in<strong>di</strong>viduo c on <strong>di</strong>ritti da <strong>di</strong>f endere. Jean Piaget,<br />
negli anni 70, rappresentante dell’UNESCO all’ONU, intervenne sui <strong>di</strong>ritti<br />
degli uomini e dei bambini; sottolineando i <strong>di</strong>ritti all’educazione , alla<br />
democrazia e al rispett o, il <strong>di</strong>ritto alla c onoscenza. Mise in evidenza il <strong>di</strong>ritto<br />
del soggetto alla formazione delle proprie strutture mentali e alla costruzione<br />
dei principi etici della propria condotta. (Oggi aggi<strong>un</strong>geremmo<br />
il <strong>di</strong>ritto alla spiritualità e all’asc olto). Non conoscere il bambino significa<br />
non rispettarlo e non offrir gli le possibilità c on le quali egli or ganizza la<br />
sua crescita. Non conoscerlo significa non pensar e allo spazio che lo accoglie<br />
nel quale può sc egliere <strong>di</strong> stare da solo o no , per creare percorsi e<br />
interessi. La cultur a del <strong>di</strong>ritt o r ende r eali l’amor e e la c onoscenza dei<br />
bambini, sostenendoli negli appren<strong>di</strong>menti e nelle socializzazioni.<br />
“Il bambino è capac e <strong>di</strong> costruire metafore e paradossi creativi, è capace<br />
<strong>di</strong> creare simboli e co<strong>di</strong>ci mentre apprende a deco<strong>di</strong>ficare simboli e co<strong>di</strong>ci..”<br />
(Carla Rinal<strong>di</strong>).<br />
Al bambino si attribuisc ono alte capacità; in verità questi in venta parole<br />
incre<strong>di</strong>bili e gener a metafore come figure parallele <strong>di</strong> <strong>un</strong> linguaggio che<br />
fiorisce liberamente, dai tre anni in poi.<br />
Il bambino del nido è anc ora piccolo. A <strong>un</strong> att ento osservatore però, nel<br />
nido tra bambini nascono micro-storie <strong>di</strong> quoti<strong>di</strong>anità, <strong>di</strong> incontri, <strong>di</strong> rapporti<br />
con oggetti, materiali e c oetanei; micro-storie come metafore della<br />
vita. Il bambino è <strong>un</strong> creatore <strong>di</strong> solidarietà,<strong>di</strong> valori, <strong>di</strong> collaborazioni amicali<br />
quando a ad esempio acc oglie l’amico in <strong>di</strong>fficoltà, quando sa con<strong>di</strong>videre<br />
<strong>un</strong> oggetto <strong>di</strong> gioco, quando accarezza e scruta l’altro, parte del suo<br />
mondo.<br />
Un bambino quin<strong>di</strong> che:<br />
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costruisce autonomamente ipotesi conoscitive;<br />
si mette con curiosità in relazione con il proprio contesto;<br />
si allena a osservare, a creare connessioni, a cogliere <strong>di</strong>fferenze;<br />
ascolta, guarda, annota, vive intensamente esperienze plurime;<br />
impara a usare i linguaggi della creatività;