Pensieri intorno a un tavolo - Provincia di Piacenza
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ma si allena a c onoscere fac endo suoi <strong>di</strong>v ersi p<strong>un</strong>ti <strong>di</strong> vista: quelli dei<br />
bambini, dello spazio, della famiglia, degli altri insegnanti.<br />
Osservare significa interpretare, in quanto il soggetto sceglie il campo <strong>di</strong><br />
osservazione, si pone in <strong>un</strong>’ottica <strong>di</strong> coattore della relazione educativa, in<br />
modo responsabile e con <strong>un</strong>o stato d’animo <strong>di</strong>sponibile a capire.<br />
L’insegnante osserva per conoscere e progettare <strong>di</strong> conseguenza, partendo<br />
dai bambini che sono i soggetti por tanti del pr ogetto; per c ogliere<br />
quelle fr eschezze e <strong>un</strong>icità che altrimenti sfuggir ebbero a <strong>un</strong>o sguar do<br />
non intenzionale. Il p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista altro assume così legittimità.<br />
Nei nuovi “Orientamenti delle attività educative per la scuola materna statale”<br />
l’osservazione “è <strong>un</strong>o strument o essenziale per c ondurre la v erifica<br />
della vali<strong>di</strong>tà e della adeguatezza del processo educativo”. Più avanti si afferma<br />
che l’osser vazione può essere considerata “tecnico scientifica” se è<br />
in<strong>di</strong>rizzata alla r ealizzazione <strong>di</strong> obiettivi <strong>di</strong> ric erca, se è pr ogrammata sistematicamente,<br />
se adotta <strong>un</strong> met odo coerente <strong>di</strong> registrazione, rispetto<br />
alla v ali<strong>di</strong>tà, alla f edeltà, alla pr ecisione. L’osservatore si ser ve <strong>di</strong> <strong>un</strong> linguaggio<br />
analitico e descrittivo.<br />
L’osservazione ingenua, al contrario, vede <strong>un</strong>a realtà fisica che non è detto<br />
sia così; crede <strong>di</strong> conoscere l’in<strong>di</strong>viduo e utilizza <strong>un</strong> linguaggio sint etico<br />
e valutativo.<br />
L’osservazione da ingenua deve <strong>di</strong>ventare sempre più competente e critica.<br />
Quest’ultima offre più stimoli <strong>di</strong> c onoscenza e rispetta la persona osservata.<br />
Le origini dell’osser vazione in educazione sono da ric ercarsi nell’ambito<br />
clinico, psicanalitico e eco-sistemico.<br />
Freud afferma che l’osservazione è utile e complementare all’analisi; deve<br />
avvenire in <strong>un</strong> ambiente naturale e con <strong>un</strong> osservatore coinvolto ma<br />
<strong>di</strong>staccato che r egistra su <strong>un</strong> pr otocollo, in seguito <strong>di</strong>scusso da <strong>un</strong> supervisore.<br />
Le teorie osservative <strong>di</strong> Piaget partono da <strong>un</strong>a osservazione sperimentale<br />
in<strong>di</strong>spensabile per descrivere le tappe dello sviluppo cognitivo. L’osserva-<br />
RIFLESSIONI<br />
Generalmente il coor<strong>di</strong>natore<br />
non lavora <strong>di</strong>rettamente con i<br />
bambini e spesso le questioni<br />
organizzative occupano la<br />
maggior parte del suo tempo.<br />
Allora può rivestire il ruolo <strong>di</strong><br />
osservatore, dare vita a<br />
osservazioni congi<strong>un</strong>te con le<br />
educatrici, cercando <strong>di</strong><br />
scoprire quali emozioni<br />
risuonino dentro <strong>di</strong> loro.<br />
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