Pensieri intorno a un tavolo - Provincia di Piacenza

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la domanda che uomini e donne si pongono: ” Dove sta la ment e?” Si pensa che la ment e sia una r ealtà misteriosa e ben definita, dentro l’individuo e nella sua interiorità. Si crede che le relazioni sociali non abbiano un v alore mentale. La mente, al contrario, è dentro, ma è fuori. L’approccio ec ologico alla c onoscenza allar ga la visione che gli umani hanno della mente. La conoscenza è un rapporto, tra luoghi e saperi; quello che vedo di fronte a me e quel me che vede sono in relazione. Così la mente intreccia idee, crea mappe che fanno v enire fuori da ognuno “il paese” complesso e ricco di variabili. Il mentale e il sociale si uniscono e descrivono i sentimenti. La mente allora non sta dentr o all’individuo, ma crea e si alimenta delle v aste reti interattive del contesto sociale. Secondo G.Bateson, si genera una “danza di par ti interagenti” nel senso che “…ciò che accade all’int erno è più o meno identic o a ciò che accade all’esterno.” Penso dunque siamo e pensare è sempre interpensare. La conoscenza di alcuni risultati delle neur oscienze amplia il significat o del nido d’infanzia come luogo sociale e di r elazioni, in cui si pr edispone la crescita mentale dei bambini e delle bambine . Da qui prende inizio la cultura dell’infanzia. Altri pensieri sono f ondamentali per il futur o della c onoscenza e per la qualità educativa: due di questi c ostringono a riflett ere sulla didattica e sulle metodologie progettuali. Il primo è che “la mente non è nella testa”. In contrasto con la conoscenza che avviene attraverso il c omputer, a esempio, basata sulle inf ormazioni, la ment e gener a una c onoscenza legata dir ettamente all’esperienza. La mente è inserita nel mondo , vincolata da un c orpo che affronta la realtà. La mente non è nella t esta, è dentro e fuori, è collegata al corpo in un’unità inscindibile. Infatti l’oggetto che conosciamo non esiste di per sé, indipendentemente, ma emerge a causa delle attività sv olte; anche lo spa- RIFLESSIONI 31
RIFLESSIONI 32 zio viene manipolato in modo sensomotorio. Il corpo produce conoscenza insieme alla mente. L’intensità dell’esperienza diretta e vissuta arricchisce la mente; esiste una reciprocità. Il mentale è unito all’esperienza e il fisico ai neuroni della mente. Quali implicazioni per la f ormazione dei bambini e delle bambine? Che occorre pensare con il corpo, con le mani, con gli occhi, con tutti i sensi facendo attenzione non solo ai pr odotti, ma cercando di c ogliere le emozioni, i passaggi, i linguaggi inconsapevoli. L’altro pensiero è che “questa mente è quella ment e” che svilisce la c oncezione che ognuno possiede una ment e racchiusa nel pr oprio cervello. L’individualità e l’intersoggettività sono complementari e la presenza dell’altro è c osì vicina che div enta strano parlare di individui separ ati e distinti.Tutti i fenomeni cognitivi sono anche emozionali-affettivi. I bambini colgono e interpretano la mente dell’altro. Quali implicazioni per i bambini? P er i bambini il c onfine tra sé e l’altr o è sottile; il me e il tu sono c oncomitanti; la relazione e il picc olo gruppo di coetanei costruiscono identità sociali.
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