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Pensieri intorno a un tavolo - Provincia di Piacenza

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RIFLESSIONI<br />

34<br />

<strong>un</strong>’occasione per rafforzare alc<strong>un</strong>i riferimenti storici.<br />

Non si può non iniziar e da M aria Montessori (1870-1952) che de<strong>di</strong>cò la<br />

sua esistenza all’educazione dei bambini “anormali”, derivando da quella<br />

esperienza principi che poi estese a tutto il campo educativo, elaborando<br />

<strong>un</strong> metodo fondato sul liber o sviluppo della personalità in <strong>un</strong> ambient e<br />

stimolante e adatto.<br />

Maria Montessori ne “La mente del bambino” indaga su chi è il bambino,<br />

affermando la necessità <strong>di</strong> esplorare i meccanismi mentali e la psic ologia<br />

infantile prima <strong>di</strong> imporr e regole. Ne “Il segreto dell’infanzia” arriva a <strong>di</strong>chiarare<br />

che il bambino per gli adulti è <strong>un</strong> impaccio; non c’è posto per lui<br />

e gli adulti non se ne occupano per ché non hanno t empo. Ecco allora il<br />

grande interesse per la c ostruzione <strong>di</strong> <strong>un</strong> ambient e idoneo al bambino e<br />

per la formazione degli educatori. La maestra, <strong>di</strong>ce la Montessori, insegna<br />

poco e osserva molto; l’esercizio in<strong>di</strong>viduale è compito del bambino che<br />

deve avere pari opport<strong>un</strong>ità per apprendere.<br />

John Dewey (1859-1952),filosofo e pedagogista stat<strong>un</strong>itense, riconosce la<br />

strumentalità del pensiero e la naturalità dell’uomo, inteso come forza attiva<br />

volta a migliorare le strutture del mondo.<br />

Nell’attivismo americano <strong>di</strong> D ewey, l’esperienza è det erminante, ma non<br />

solo quella fisica. Quella mentale è f ondamentale ad attiv are l’impulso, il<br />

desiderio, il piacere, le suggestioni (“I l mio credo pedagogico”). La scuola<br />

è <strong>un</strong>a istituzione sociale che pone l’al<strong>un</strong>no nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vivere e non<br />

solo <strong>di</strong> pr epararsi alla vita. Il pensiero <strong>di</strong> D ewey ha influenzat o notevolmente<br />

la pedagogia americana in quant o sostenitore <strong>di</strong> <strong>un</strong>a democr azia<br />

rispettosa dei valori dell’in<strong>di</strong>viduo.<br />

La vera rivoluzione cognitiva però a vviene con Jean Piaget (1896-1980),<br />

psicologo svizzero, che stu<strong>di</strong>a lo sviluppo del pensier o e della c onoscenza;<br />

principale anticipat ore del c ognitivismo sulla base dell’ass<strong>un</strong>t o che<br />

l’attività cognitiva costituisce <strong>un</strong>a struttur a complessa. Nella prospettiva<br />

evolutiva, lo sviluppo non è strettamente legato all’età e ogni bambino ha<br />

i suoi ritmi. Il <strong>di</strong>ritto ad essere considerato <strong>un</strong> in<strong>di</strong>viduo nella sua integra-

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