Pensieri intorno a un tavolo - Provincia di Piacenza
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RIFLESSIONI<br />
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<strong>un</strong>’occasione per rafforzare alc<strong>un</strong>i riferimenti storici.<br />
Non si può non iniziar e da M aria Montessori (1870-1952) che de<strong>di</strong>cò la<br />
sua esistenza all’educazione dei bambini “anormali”, derivando da quella<br />
esperienza principi che poi estese a tutto il campo educativo, elaborando<br />
<strong>un</strong> metodo fondato sul liber o sviluppo della personalità in <strong>un</strong> ambient e<br />
stimolante e adatto.<br />
Maria Montessori ne “La mente del bambino” indaga su chi è il bambino,<br />
affermando la necessità <strong>di</strong> esplorare i meccanismi mentali e la psic ologia<br />
infantile prima <strong>di</strong> imporr e regole. Ne “Il segreto dell’infanzia” arriva a <strong>di</strong>chiarare<br />
che il bambino per gli adulti è <strong>un</strong> impaccio; non c’è posto per lui<br />
e gli adulti non se ne occupano per ché non hanno t empo. Ecco allora il<br />
grande interesse per la c ostruzione <strong>di</strong> <strong>un</strong> ambient e idoneo al bambino e<br />
per la formazione degli educatori. La maestra, <strong>di</strong>ce la Montessori, insegna<br />
poco e osserva molto; l’esercizio in<strong>di</strong>viduale è compito del bambino che<br />
deve avere pari opport<strong>un</strong>ità per apprendere.<br />
John Dewey (1859-1952),filosofo e pedagogista stat<strong>un</strong>itense, riconosce la<br />
strumentalità del pensiero e la naturalità dell’uomo, inteso come forza attiva<br />
volta a migliorare le strutture del mondo.<br />
Nell’attivismo americano <strong>di</strong> D ewey, l’esperienza è det erminante, ma non<br />
solo quella fisica. Quella mentale è f ondamentale ad attiv are l’impulso, il<br />
desiderio, il piacere, le suggestioni (“I l mio credo pedagogico”). La scuola<br />
è <strong>un</strong>a istituzione sociale che pone l’al<strong>un</strong>no nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vivere e non<br />
solo <strong>di</strong> pr epararsi alla vita. Il pensiero <strong>di</strong> D ewey ha influenzat o notevolmente<br />
la pedagogia americana in quant o sostenitore <strong>di</strong> <strong>un</strong>a democr azia<br />
rispettosa dei valori dell’in<strong>di</strong>viduo.<br />
La vera rivoluzione cognitiva però a vviene con Jean Piaget (1896-1980),<br />
psicologo svizzero, che stu<strong>di</strong>a lo sviluppo del pensier o e della c onoscenza;<br />
principale anticipat ore del c ognitivismo sulla base dell’ass<strong>un</strong>t o che<br />
l’attività cognitiva costituisce <strong>un</strong>a struttur a complessa. Nella prospettiva<br />
evolutiva, lo sviluppo non è strettamente legato all’età e ogni bambino ha<br />
i suoi ritmi. Il <strong>di</strong>ritto ad essere considerato <strong>un</strong> in<strong>di</strong>viduo nella sua integra-