Pensieri intorno a un tavolo - Provincia di Piacenza

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Lo spazio è una categoria astratta e concettuale che diventa ambiente allorchè al proprio interno si intrecciano i linguaggi della c onvivenza e degli incontri che lo c ontaminano e lo r endono piacevole: quando riflette, come “una specie di acquario ” l’identità e la c omplessità di c oloro che lo percorrono e lo viv ono; quando si tr asforma in un sist ema di int erazioni, di scambi e di comunicazioni tra i bambini, gli insegnanti, i genitori. “Lo spazio ha un suo linguaggio e un suo codice” (Hall) che rafforzano nel nido i v alori della c onvivenza e del benesser e, dell’educabilità e della affettività. Il nido è un luogo in cui a vvengono dialoghi, ma anche inc ontri con se stessi; in cui nascono amicizie e c onferme dei propri limiti e delle personali possibilità. Lo stile e l’organizzazione spaziale debbono permettere lo scorrere delle esperienze e contenere gesti e emozioni; favorire libertà di scelte e scoperte di risorse nello stesso tempo in cui i bambini costruiscono la loro identità sociale nell’incontro con l’altro. Lo spazio nido per tanto va pensato, progettato e modificat o, perché diventi un’opportunità per i bambini, capace di esprimer e le qualità pr ogettuali di fondo; per non cr eare divari tra le t eorie dichiarate e le quotidianità, tra i pensieri sostenuti e l’organizzazione degli ambienti. Il bambino è un c ostruttore delle proprie esperienze? L’ambiente in cui il bambino sperimenta deve essere all’altezza delle sue competenze, come terreno di appr endimenti, di affettività e di alleanz e in cui i bambini, in certi momenti, sappiano aut ogestirsi, autoregolarsi gr azie alle oppor tunità di ricerca e scoperta che lo spazio offre. Un ambiente flessibile e osmotico? Capace di trasformazioni e interscambi in relazione alla celerità dei processi evolutivi dei bambini. Un ambiente ar ticolato e suddiviso? Struttur ato in c entri di int eresse in modo da rispondere alla complessità e alle esigenze dei singoli bambini; aperto e dinamico (il salone - piazza), appartato e soffice (l’angolo morbido), colloquiale e partecipato (spazio genitori). Lo spazio non è mai neutro. Quali valori rispecchia quello del nido d ’infanzia? RIFLESSIONI “Piazza” può essere il nuovo termine con cui rinominare gli spazi ampi condivisi da più sezioni: nel termine piazza è centrale l’idea della relazione tra bambini, diventa luogo di incontro tra diverse età, non un luogo di scatenamenti ma un luogo di organizzazione di giochi. La piazza è pensata con diversi centri di interess Creare spazi “a misura di bambino” significa anche prevedere angoli più racchiusi dove il piccolo gruppo lavora, e dove anche il bambino da solo può trovare un momento di intimità. Sono d’accordo; un buon educatore deve saper creare uno spazio funzionale alle scoperte del bambino che favorisca le sue relazioni con i materiali, i coetanei e con gli adulti. Io trovo molto difficile dare piena realizzazione a questi obiettivi se penso ai limiti strutturali o economici con i quali ci dobbiamo confrontare. 67
RIFLESSIONI Ragno con la bocca grande e i riccioli, Filippo, 2 anni. 68 I valori della soggettività e della solidarietà, della collaborazione e dell’ascolto, dell’accoglienza e del dialogo. Quali significati riflette l’architettura del nido? Allorchè esprime “la fitta trama di connessioni fatta di forme, materiali, colori, paesaggi luminosi, strutture soft (suoni, microclima, luce) in dialogo c on i div ersi soggetti. Oppure presta “attenzione a tutte le sollecitazioni sensoriali nella realizzazione della struttura educativa: i pavimenti, i muri, i soffitti, i colori, le luci, elementi importanti per dar e identità ai luoghi e per pr odurre variazioni percettive”. (da I propositi progettuali dell’Equipe pedagogica Bassa Reggiana ) Il nido deve inoltre prevedere un ambiente che sappia accogliere e sostenere il dialogo tra insegnanti e tra questi e i genitori. Di conseguenza uno spazio che dà visibilità di quant o in esso accade e v alorizza la memoria della propria storia attraverso le tracce dei passaggi e degli eventi.
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