Pensieri intorno a un tavolo - Provincia di Piacenza

trapposizione.
L’avere smarrito la dimensione del bambino e della bambina bene educati,
significa il più delle volte avere perso la dimensione dell’adulto bene
educato.
L’educazione pertanto deve essere ricollocata al centro delle dichiarazioni
progettuali per realizzare la qualità dell’istituzione che significa soprattutto
la qualità del singolo individuo che si r elaziona con gli altri. Infatti
l’educazione si misura nel rapporto intersoggettivo: è l’incontro che verifica
i risultati.
Nell’educazione e nella f ormazione contemporanee si evidenziano alcune
sfide; ogni scelta è una sfida, un impegno, una fatica rispetto a quanto
ci viene offerto dalle mode, dal mercato, dalle dimensioni di una globalità
che tende a livellare piuttosto che fare emergere. Scegliere nel momento
in cui si costruisce un progetto, è un gesto etico. Alcune direzioni sono necessarie
per un educatore, quali:
• avere il coraggio del distacco dalle idee preconcette e banali;
• imparare a pensare con la mente, con il cuore, con il corpo nella sua
integralità;
• costruirsi un’autonomia morale e intellettuale che significa libertà;
• scegliere ogni tanto di andare al contrario perché gli spaesamenti so-
no creazioni e allenamenti importanti per il futuro;
• apprendere a amare la qualità delle cose e non la loro semplificazione;
• amare la bellezza e l’armonia degli spazi e delle c ose;
• allenarsi ad una visione poetica della vita e delle r elazioni;
• costruire relazioni sentimentali e aff ettivamente significative dal pun-
to di vista comunicativo;
• amare, apprezzare e c ostruire rapporti familiari positivi affinchè il domani
sia rassicurante e non solitario;
• ricercare la conoscenza come risorsa e penetrare le cose per scoprire
la loro vera essenza come dimensione di vita che ha senso di esser e
vissuta.
RIFLESSIONI
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