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Pensieri intorno a un tavolo - Provincia di Piacenza

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che in apparenza vive normalmente. L’infanzia non sta bene . I bambini e le bambine riv elano preoccupanti malesseri,<br />

sovente <strong>di</strong>pendenti da situazioni <strong>di</strong> pr ecarietà relazionale ed affettiva <strong>di</strong> cui gli adulti fanno finta <strong>di</strong> non acc orgersi.<br />

Paiono voler <strong>di</strong>re ai genitori fate attenzione, se noi ci comportiamo in questo modo è perchè stiamo male.<br />

Alc<strong>un</strong>i bambini <strong>di</strong> tr e-quattro anni, il numero è in aument o, utilizzano <strong>un</strong> linguaggio v erbale scarsamente comprensibile.<br />

Il ritardo nel linguaggio <strong>di</strong> scambio e <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo si assomma ad <strong>un</strong> impaccio nei c omportamenti e nella<br />

formazione della parola, nella collocazione logica ed or<strong>di</strong>nata delle lettere che la compongono. Il bambino costruisce<br />

<strong>un</strong> fiume <strong>di</strong> parole prive <strong>di</strong> senso, ritardando lo stato com<strong>un</strong>icativo e cognitivo che gli compete.<br />

Ci sono bambini che non desiderano farsi capire, pur avendo la capacità <strong>di</strong> produrre <strong>un</strong> linguaggio; <strong>un</strong>a specie <strong>di</strong><br />

mutismo elettivo li chiude ad <strong>un</strong>o scambio sereno. Sono bambini frustrati e depressi che non si piacciono e si rannicchiano<br />

in <strong>un</strong> sè confuso e titubante. E che <strong>di</strong>re <strong>di</strong> quei bambini sovraccarichi <strong>di</strong> paure e <strong>di</strong> incertezze più gran<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> loro che concepiscono senza scampo la loro vita come <strong>un</strong> dolore riflesso del mondo dei gran<strong>di</strong>? “ Sono stanca<br />

<strong>di</strong> viv ere” ha pron<strong>un</strong>ciato improvvisamente <strong>un</strong>a bambina <strong>di</strong> cinque anni, bene inserita nella famiglia e nella<br />

scuola, lasciando i genitori angustiati e perplessi.Sono bambini persi,apparentemente appagati dagli oggetti che<br />

possiedono, ma soli e confusi.<br />

Altri bambini rivelano <strong>di</strong>sturbi quoti<strong>di</strong>ani nella relazione con il cibo o nel vivere il sonno, in <strong>un</strong> sereno <strong>di</strong>stacco dalla<br />

realtà. I <strong>di</strong>sturbi alimentari sono in aument o, i risvegli notturni assillanti ed i genit ori si interrogano sul perchè<br />

<strong>di</strong> questi comportamenti. Ci sono bambini che si camuffano <strong>di</strong>etr o <strong>un</strong>a corazza <strong>di</strong> aggressività e <strong>di</strong> scarsa fiducia<br />

in sè e nel mondo cir costante; bambini ipercinetici che non sanno do ve <strong>di</strong>rigersi. E quelli che non v ogliono crescere?<br />

Che non possono esternare la voce con richieste <strong>di</strong> presenza ed attenzione? Ci sono i bambini separati, <strong>di</strong>vorziati<br />

e ricattati dagli adulti che li utilizzano c ome merce <strong>di</strong> scambio <strong>di</strong> <strong>un</strong>a c oppia <strong>di</strong>sgregata. Quelli che non<br />

sanno a quale famiglia appar tenere, sono i bambini “pacco” che stanno <strong>un</strong> pò <strong>di</strong> qui ed <strong>un</strong> pò <strong>di</strong> là, con il terrore<br />

<strong>di</strong> non riuscire a ricostruire <strong>un</strong>a identità spezzata.<br />

La famiglia in alc<strong>un</strong>i casi è <strong>di</strong>v entata <strong>un</strong>a congregazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui che sta insieme per molt eplici ragioni e tra<br />

queste scarso è il rispetto dell’altro, in special modo del bambino; quin<strong>di</strong> più che <strong>un</strong>a occasione <strong>di</strong> sostegno per il<br />

minore si è tr asformata in <strong>un</strong> luogo <strong>di</strong>sorientant e. I gran<strong>di</strong> non hanno il t empo <strong>di</strong> perdere tempo per fare capire<br />

al bambino l’or<strong>di</strong>ne delle cose, il succedersi dei gesti, il perchè <strong>di</strong> quanto avviene. Nella fretta quoti<strong>di</strong>ana piccoli e<br />

gran<strong>di</strong> sono travolti da <strong>un</strong> ciclone <strong>di</strong> incombenze. Il tempo da de<strong>di</strong>care al figlio è <strong>di</strong> conseguenza quasi inesistente.<br />

In genere nelle poche ore serali, il genitore impone alc<strong>un</strong>e norme, richiama il bambino, cerca <strong>di</strong> collocare quanto<br />

è possibile dentro questo intervallo ristretto. Il bambino al contrario ha bisogno <strong>di</strong> calma per orientarsi nel presente<br />

e c ogliere, con ritmi personali, quanto gli ser ve per pr ocedere; non ha bisogno <strong>di</strong> impazienza quant o <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong>’attesa preve<strong>di</strong>bile del dopo che gli va consegnata come modello, perchè non sa costruirlo da solo. A star bene<br />

si impara da piccoli, in famiglia soprattutto che è il luogo primario dell’educazione, della com<strong>un</strong>icazione,della scelta<br />

dei valori.<br />

Che significa star bene per <strong>un</strong> bambino picc olo che non ha poi gran<strong>di</strong> esigenze.<br />

Significa SAPERE PRE VEDERE I TEMPI E LE SCANSIONI DELLA GIORNA TA, perché il bambino ha bisogno <strong>di</strong> orientarsi<br />

nel presente e cogliere quanto gli serve per procedere. Presagire che la giornata, iniziata al risveglio, ha delle<br />

tappe, delle certezze e che in quel determinato momento l’adulto vicino sarà in grado <strong>di</strong> rassicurarlo, dà fiducia<br />

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