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de seguito nella comunità nera e latina di New York. Insieme a personaggi<br />
come Maboya, Ron Plumber, Grandmaster Flowers, stava<br />
facendo conoscere le innovazioni del DJing disco – beat-mixing fluido<br />
e musica senza interruzioni – alla gente dei quartieri fuori<br />
Manhattan. Quando aveva visto Jones suonare per la prima volta,<br />
durante un block party, Flash era rimasto colpito dalla fluidità del<br />
mixaggio e dalla continuità del beat.<br />
Come rivela lui stesso, fu necessario un lungo periodo di sperimentazione<br />
e ricerche solitarie. Come uno scienziato del mix si chiuse<br />
in casa e si immerse fra i segreti tecnici della rotazione del piatto,<br />
della costruzione della cartuccia, della configurazione della puntina<br />
e così via, esaminando ogni aspetto dell’apparecchiatura che voleva<br />
padroneggiare. Per mesi, durante le scuole superiori e poi mentre lavorava<br />
come fattorino per un’azienda tessile, trascorse più tempo<br />
possibile chiuso in una stanza, perseguendo incessantemente il suo<br />
obiettivo.<br />
Uno dei problemi più spinosi consisteva nel cueing: ascoltare il<br />
brano successivo per trovare il punto desiderato senza che lo sentisse<br />
anche il pubblico. All’epoca i mixer dotati di preamplificazione e<br />
presa per la cuffia erano appannaggio degli impianti da discoteca,<br />
realizzati su misura, e Flash sapeva a malapena dell’esistenza di tale<br />
tecnologia. Dopo averlo osservato a lungo, Flash chiese a Pete DJ Jones<br />
di provare il suo sound system: l’esperienza gli servì per capire<br />
l’immenso valore del cueing e, grazie alle sue nozioni di elettronica,<br />
riuscì a realizzare un dispositivo con funzioni simili. 4<br />
“Dovevo sentire l’altro giradischi prima di mixare. Allora incontrai<br />
Pete DJ Jones. Era un tipo grande e grosso, alto più di uno e ottanta.<br />
Mi dicevo: wow, come fa a prendere i dischi e a mixarli tenendo<br />
il tempo, a far andare avanti la musica senza perdere un colpo?<br />
Così alla fine trovai il coraggio di chiedergli se potevo usare il suo<br />
impianto. Credo che mi abbia risposto di no due volte. Dopo un po’<br />
di tempo venne a sapere che facevo il DJ per i ragazzi e mi diede il<br />
permesso di provare il suo impianto. Mi disse cosa dovevo fare e,<br />
con mia sorpresa, potevo sentire l’altro pezzo prima che lo sentisse il<br />
pubblico.<br />
Lo chiamavo ‘sistema nascondino’. Come facevi ad ascoltare prima<br />
che lo facesse la gente? Come mixer usavo un sony MX8, che<br />
aveva solo un ingresso per il microfono, perciò dovetti comprare<br />
due amplificatori esterni Radio Shack, per dare tensione alla cartuc-<br />
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