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no e per la commercializzazione improvvisa dell’intera cultura. Una<br />
scena del film in particolare racconta proprio questo passaggio ponendo<br />
Fab e Zoro (Lee Quinones che interpreta un giovane graffitaro,<br />
protagonista del film) in un appartamento di Manhattan dove si<br />
sta svolgendo un party in cui sono riuniti i principali galleristi ed<br />
esperti d’arte della città. Zoro spiega a un canuto giornalista televisivo<br />
l’importanza dell’illegalità nel writing e la potenza della musica<br />
nera di uptown, il rap. Giusto il tempo di cogliere il potenziale commerciale<br />
dell’emergente fenomeno e...<br />
Gallerista: Mi stava dicendo della Rap Convention, mi sembra una<br />
cosa interessante.<br />
Debbie Harry: Già, la Rap Convention, dovresti sentirli. Sono da urlo.<br />
Gallerista: Certo, ma pensavo di portare delle telecamere.<br />
Debbie Harry: Delle telecamere, davvero? Wow, vuoi fare uno special?<br />
Gallerista: Sì.<br />
Debbie Harry: E allora, se vuoi fare uno special sulla Rap Convention,<br />
c’è una persona con cui devi assolutamente parlare... è venuto<br />
con lui [Zoro]...<br />
Gallerista: Stavo parlando della Rap con il suo amico.<br />
Fab Five Freddy: Della Rap Convention?<br />
Gallerista: Sì, per uno special.<br />
Fab Five Freddy: Sì, sarebbe un’idea...<br />
Nella sceneggiatura di Wild Style così come in quei giorni, Fab Five<br />
Freddy rappresentò un eccezionale elemento di congiunzione tra la<br />
scena uptown e quella downtown. Fab voleva disperatamente fondere<br />
quelle due realtà; se il mondo dell’arte avesse dato riconoscimento<br />
ai graffiti – evolutisi di pari passo con il DJing, l’MCing e il bboying<br />
– lui avrebbe potuto dare il giusto impulso alla propria carriera.<br />
Wild Style racconta, attraverso la storia d’amore tra due writer<br />
adolescenti, l’entusiasmo di quei giorni, le innumerevoli jam spontanee,<br />
la competizione fra i gruppi e quella musica incredibile. Mentre<br />
le etichette, le gallerie e i media fiutarono immediatamente l’affare<br />
lanciandosi con avidità sull’arte di strada, Fab Five Freddy si faceva<br />
strada nel mondo dei galleristi e dell’underground artistico, facendo<br />
conoscenza con gente come Glenn O’Brien, Chris Stein e Debbie<br />
Harry e diventando, o meglio autoproclamandosi, ambasciatore culturale<br />
del Bronx.<br />
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