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no facendo un nome in quel periodo, come Grandmaster Flowers e<br />
Pete DJ Jones, ma per me Herc era il re di tutti i DJ. Nel Bronx di allora<br />
era come una star contemporanea dell’Nba.<br />
Il suo stile era inconfondibile, non tanto per le sue capacità di DJ<br />
bensì per la sua selezione musicale: suonava il break di dischi che<br />
non avevi mai sentito, pezzi funk di cui non sapevi neanche l’esistenza,<br />
pezzi rarissimi. Era davvero un grande.<br />
JC: Tutto è cominciato a un block party sponsorizzato da una radio<br />
locale, una sorta di festa dove suona una band. All’epoca, benché<br />
giovane, ero già appassionato di musica e suonavo la batteria in<br />
un gruppo. Ciò che mi colpì quel giorno fu l’incredibile sound dei<br />
due DJ. Misero Apache, e quando arrivò il break la folla andò in deliro.<br />
Fui subito affascinato dal potere del DJ di far ballare e divertire il<br />
proprio pubblico.<br />
Vendetti la mia batteria, trovai un lavoro estivo e con i risparmi io<br />
e mio fratello ci comprammo due piatti e un mixer. Iniziammo a<br />
esercitarci a casa per ore e ore. Recuperavo i dischi di mia madre e<br />
qualcuno dagli amici. Ero sempre più folgorato dal sound dei DJ che<br />
suonavano alle feste che frequentavo.<br />
Andai a Manhattan in un negozio dove si rifornivano molti DJ<br />
del Bronx e chiesi al tizio di farmi ascoltare i pezzi più in voga fra i<br />
DJ di uptown. Il tizio che mi diede i dischi era Kool Herc ma io non<br />
lo sapevo. Lo scoprì qualche tempo dopo. Comprai molti dei dischi<br />
ora considerati classici. Gasato dai miei acquisti, decisi di uscire a<br />
suonare per strada. Di lì a poco, mio fratello e io diventammo conosciuti<br />
come DJ della zona.<br />
Zulu Nation<br />
Disco Wiz: Stavamo uscendo dall’era della gang. Posso affermare<br />
che almeno l’80 per cento dei pionieri della cultura hip hop sono stati<br />
membri di una gang. Io stesso lo ero. Qualche anno prima eravamo<br />
nemici poi iniziammo a costruire un movimento unitario.<br />
Bambaataa fu il primo a introdurre il rispetto della comunità nella<br />
cultura hip hop: portò il rispetto, l’amore e l’unità come valori del<br />
nostro movimento. Quando, nel 1976, incontrai Bam per la prima<br />
volta lui mi salutò con la parola “pace”. Nessuno mi aveva mai salutato<br />
in quel modo. Provengo da un contesto di abusi e violenze, mio<br />
padre era un alcolista che si sfogava sulla famiglia. Ho imparato a<br />
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