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una direzione radicalmente diversa. “I bianchi non vengono a vivere<br />

in queste case disastrate” continuò Hollywood con un’energia esplosiva<br />

nella voce “I bianchi non vengono in questo quartiere a vivere in<br />

case di merda, senza riscaldamento nel gelo invernale. Capite? Siamo<br />

noi che ci viviamo. Dobbiamo fare in modo che diventi un posto<br />

migliore in cui vivere.”<br />

I presenti, Black Spades inclusi, sembravano capire e condividere<br />

le parole di Hollywood, che chiedeva la fine degli scontri per compiere<br />

insieme un primo passo verso la pace: “Se non facciamo una<br />

tregua immediatamente, i bianchi verranno a fotterci uno per uno”.<br />

Le gang annuirono facendo il segno della pace o il pugno chiuso,<br />

simbolo del Potere Nero. Le immagini che raccontano questo incontro<br />

carico d’emozione e energia sono raccolte nello splendido documentario<br />

di Henry Chalfant sulle origini dell’hip hop e la profonda<br />

influenza della componente latina sull’evoluzione di questa cultura,<br />

intitolato Mambo to <strong>Hop</strong> <strong>Hop</strong>.<br />

A quel punto la discussione si focalizzò sulle strategie attuabili<br />

per fare pressione sui politici e migliorare le condizioni del quartiere.<br />

Alla fine dell’incontro Charlie Suarez, presidente dei Ghetto<br />

Brothers, e il direttore del Boys Club, un giovane prete di nome Mario<br />

Barbell, chiamarono i leader delle gang al centro della stanza per<br />

giurare tutti insieme sul mantenimento della pace tra le gang.<br />

Se per molti aspetti l’incontro evidenziò numerosi aspetti positivi<br />

– invece che perpetuare le violenze secondo la tradizione dell’occhio<br />

per occhio, le gang avevano raggiunto una tregua e ottenuto la fine,<br />

almeno formale, delle violenze – per altri l’incontro lasciò molto a<br />

desiderare: le donne, nonostante fossero parte della vita e della violenza<br />

delle gang, non ebbero alcun tipo di rappresentanza; inoltre,<br />

alcuni lasciarono il Boys Club con l’impressione di avere assistito a<br />

una messa in scena ben orchestrata.<br />

Quello stesso fine settimana, tutti i leader delle varie gang si riunirono<br />

nella sede dei Ghetto Brothers, lontano da attivisti comunitari<br />

e da giornalisti. Melendez confermò le impressioni di molti riguardo<br />

alla riunione al Boys Club dicendo che “era stato un grande show<br />

a uso e consumo dei media” e che “la gente era uscita dall’incontro<br />

frustrata poiché non c’era nulla di genuino”. Quel giorno, nella relativa<br />

tranquillità della sede dei Ghetto Brothers i presidenti delle<br />

gang del Bronx si confrontarono a viso aperto e una nuova tregua fu<br />

siglata da tutti. 5<br />

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