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In mezzo a una miriade di nomi e cifre in crescita costante giorno<br />
dopo giorno, solo alcune tag, come quella di Stay High 149 con uno<br />
spinello come barra orizzontale della lettera H, ebbero un reale impatto<br />
sull’evoluzione del writing. Quando gli artisti, per differenziarsi,<br />
iniziarono a inventare nuovi stili la città si trasformò in una tela<br />
itinerante su cui ribollivano tutte le tensioni sociali, le frustrazioni<br />
e il desiderio di visibilità di una generazione di giovani. Migliaia di<br />
ragazzi scalavano recinzioni, rischiavano di rimanere fulminati sul<br />
mortale terzo binario e scappavano dalla polizia solo per poter fare<br />
pezzi sempre più spregiudicati.<br />
Centri di creatività sorsero ben presto anche al di fuori del<br />
Bronx. Le crew di Brooklyn, per esempio gli Ex Vandals, si erano<br />
fatte conoscere su tutta la linea portando le loro firme sin nel<br />
Bronx. Proprio per questa natura che travalicava i singoli distretti<br />
cittadini, il movimento dei writer fu sin dall’inizio multiculturale. I<br />
bianchi dell’Upper East Side imparavano dai neri del Bronx, i portoricani<br />
di Brooklyn imparavano dagli operai bianchi del Queens. I<br />
writer si ritrovavano nelle ultime carrozze dei treni in sosta o alla<br />
panchina dei writer, alla stazione tra la 149esima e Atlantic Avenue,<br />
sulla linea 2. Da qui partivano i raid per “recuperare” materia prima<br />
– i furti pomeridiani di vernice, marker, bombolette spray – e dopo<br />
mezzanotte partivano le spedizioni “creative”, per produrre nuove<br />
opere d’arte. 5<br />
Questi giovani crearono un mondo alternativo, qualcosa di<br />
realmente rivoluzionario per le condizioni socio-economiche del<br />
periodo. Nella primavera del 1973 il giornalista Richard Goldstein,<br />
in un articolo del “New York Magazine” intitolato The Graffiti<br />
Hit Parade, scrisse: “Potrebbe anche darsi che i giovani che fanno<br />
i graffiti siano i più sani e creativi del quartiere. Ognuno di loro<br />
reinventa giorno dopo giorno la propria vita – il linguaggio e le parole<br />
vengono sezionati, plasmati e trasformati a proprio piacimento.<br />
In quel selvaggio passaggio da energia creativa a opera d’arte risiede<br />
la fonte della creazione...”. Secondo Goldstein, il writing era<br />
“la prima cultura giovanile di strada dagli anni cinquanta” 6 e il suo<br />
articolo è uno dei primi segni di riconoscimento nei confronti di<br />
questo movimento.<br />
La competizione per la fama spinse molti writer a impegnarsi per<br />
fare evolvere il proprio stile in modi inimmaginabili... Innovatori come<br />
Super Kool 223, Phase 2, Riff, Tracy 168 e Blade elaborarono<br />
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