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Non avevi altra scelta che farteli piacere. I Sugarhill Gang però non<br />

erano nessuno, non avevano nessuna storia. Le rime sono di Caz. Il<br />

successo di Rapper’s Delight aprì però la strada a molte produzioni<br />

da parte di etichette indipendenti; Kurtis Blow fu il primo a incidere<br />

per una major, la Mercury.<br />

Industria discografica<br />

Mr Biggs: Con Paul Winley pubblicammo Zulu Nation Throwdown.<br />

Tom Silverman della Tommy Boy Record venne a conoscerci al<br />

TConnection e ci propose di collaborare con lui; ci offrì un contratto<br />

e da lì partimmo per realizzare i nostri primi singoli.<br />

Whipper Whip: Le performance sul palco dei Fantastic 5 erano<br />

incredibili e coinvolgevano a pieno il pubblico per lungo tempo.<br />

Quando la Sugar Hill ci propose un contratto discografico, nessuno<br />

di noi fu particolarmente interessato perché avevamo visto che cosa<br />

stava succedendo a Flash and the Furious Five.<br />

Tski: Quando andai in studio con il mio amico Brad Osbourne<br />

non dovevamo registrare Catch the Beat. Eravamo lì per incidere<br />

Real Rocking Groove dei Treacherous Three. Quando i Treacherous<br />

Three conclusero la loro sessione, lasciammo andare il basso mentre<br />

Brad e Barry Eastman lavoravano sul suono. Volevamo qualcosa di<br />

jazzato. Iniziai a fare freestyle su quel beat, rime improvvisate e<br />

quando non avevo rime pronte ripetevo Catch the Beat. Registrammo<br />

il pezzo in un’unica volta. Contando che è un successo da oltre<br />

ventisette anni, devo ammettere che abbiamo fatto un buon lavoro.<br />

Uptown Meets Downtown<br />

Mr Biggs: Prima di arrivare a suonare nei club, facevamo le nostre<br />

feste presso il centro comunitario del Bronx River Project o presso il<br />

parco della scuola PS123. Suonavamo lì con DJ King Mario della<br />

Chuck Chuck City Crew. Passammo successivamente ai locali del<br />

Bronx e di Harlem per poi arrivare, grazie a Fab Five Freddy, nei locali<br />

underground come il Peppermint Lounge a Manhattan, dove incontrammo<br />

la gioventù punk rock bianca. L’hip hop era una cultura<br />

di ribellione che ben si adattava allo spirito di quei giovani alternativi.<br />

Questo è il potere della musica, unire la gente al di là di qualsiasi<br />

differenza. Il Peppermint Lounge, il Roxy, il Negril e il CBGB erano<br />

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