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3. Obiettivi istituzionali e strategie aziendali - Azienda Ospedaliera ...

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<strong>3.</strong>4 Qualità dell'assistenza ed efficienza gestionale<br />

Interventi sull’accessibilità<br />

Il tema dell'accessibilità è ricorrente nella gestione dei servizi sanitari, essendo uno dei fattori<br />

determinanti della qualità dell’assistenza. La possibilità di fruire al meglio dei servizi necessari e<br />

disponibili presso l’<strong>Azienda</strong> Ospedaliero-Universitaria di Parma, dotata di quasi tutte le tipologie di reparti<br />

e ambulatori specialistici, è condizionata prevalentemente dal tempo di erogazione delle prestazioni. È<br />

ormai noto che qualsiasi intervento correttivo che si intende attuare per migliorare l’accessibilità ai servizi<br />

e alle cure deve essere sostenuto e condiviso dagli amministratori e dagli operatori sanitari.<br />

Nel corso degli ultimi anni sono stati due gli interventi significativi, il primo volto alla riduzione della<br />

permanenza non necessaria in ospedale e l’altro alla definizione di protocolli standard per la gestione del<br />

paziente in fase di pre-intervento chirurgico (con riferimento a questo secondo intervento vedi la sezione<br />

Governo delle liste di attesa nel paragrafo Universalità ed equità di accesso del presente capitolo).<br />

Riduzione giornate di degenza non necessarie<br />

Nell’<strong>Azienda</strong> Ospedaliero-Universitaria di Parma si registrano, da alcuni anni, giornate di degenza in<br />

eccesso rispetto ai valori medi regionali. Per risolvere il problema, si è deciso di attuare uno studio, dal<br />

titolo “Giornate di ricovero non necessarie ed evitabili: strategia di responsabilizzazione dei clinici e<br />

valutazione dell’efficacia”, con l’obiettivo di valutare l’efficacia di una strategia volta a rendere<br />

responsabili i clinici sulle problematiche connesse a degenze eccessive evitabili e capaci di individuare<br />

misure correttive (secondo i principi del Governo Clinico). Poiché dall’analisi della letteratura emergeva la<br />

presenza di studi prevalentemente osservazionali e limitati alla valutazione dell’impatto di un solo<br />

intervento, si è disegnato uno studio randomizzato a due bracci che prevede l’attuazione di una serie di<br />

interventi sui reparti del braccio attivo e l’osservazione del fenomeno (senza alcun intervento di<br />

miglioramento) nel braccio di controllo. Gli interventi (reminder, audit e feedback) sono stati desunti dalla<br />

letteratura [Grol R, Grimshaw J. - Lancet. 2003] e scelti per intervenire sulle principali cause di giornate<br />

di degenza in eccesso: ritardi nell’erogazione di prestazioni, dimissioni difficili, indisponibilità di posto<br />

letto, difficoltà di trasporto dei pazienti, comunicazione inadeguata tra ospedale e territorio o tra medici<br />

diversi che hanno in cura il paziente.<br />

Il progetto, disegnato e condotto da un team di clinici della U.O. Lungodegenza Critica e da metodologi<br />

della U.O. Ricerca e Innovazione, è stato finanziato dalla Regione nell’ambito del Programma di Ricerca<br />

Regione-Università 2007-2009; lo studio prevede la rilevazione periodica, da parte di personale medico<br />

addestrato, delle cause di degenze eccessive in tutti i reparti partecipanti tramite scheda ad hoc, desunta<br />

e adattata dalla letteratura, e interventi mirati a comprendere le cause e apportare interventi correttivi<br />

(solo per i reparti del braccio attivo). Dall’analisi preliminare dei dati si evince una riduzione<br />

statisticamente significativa nel gruppo attivo delle giornate di degenza giudicate non necessarie. I<br />

risultati verranno diffusi e pubblicati nel 2010.<br />

Interventi sui processi assistenziali<br />

Il miglioramento dell’appropriatezza rappresenta uno degli obiettivi principali perseguiti dall’<strong>Azienda</strong><br />

Ospedaliero-Universitaria di Parma da molti anni, attraverso interventi e <strong>strategie</strong> multiapproccio<br />

scientificamente validati (la cui efficacia è documentata in letteratura).<br />

La definizione di appropriatezza, condivisa a livello internazionale, è quella secondo cui una prestazione è<br />

appropriata se oltre ad essere efficace viene fornita avendo identificato correttamente i pazienti che ne<br />

possono beneficiare, il setting assistenziale più idoneo (comprese le caratteristiche dei professionisti<br />

coinvolti) e il momento che rende più favorevole il profilo beneficio-rischio. L’appropriatezza viene in<br />

genere distinta in due componenti: organizzativa e clinica.<br />

L’appropriatezza organizzativa concerne prevalentemente l’ambito nel quale gli interventi sono<br />

erogati e l’utilizzo ottimale delle risorse economiche disponibili. Viene esaminata mediante strumenti e<br />

indicatori ad hoc, finalizzati a verificare se la pratica è conforme rispetto a standard condivisi (per<br />

esempio, casi trattati in regime di ricovero ma trattabili in altri setting assistenziali con identico beneficio<br />

per il paziente e con minore impiego di risorse) e a monitorare l’andamento dei fenomeni nel tempo, ad<br />

esempio per verificare l’effetto di interventi correttivi. A Parma da molti anni l’appropriatezza dei ricoveri<br />

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<strong>3.</strong> <strong>Obiettivi</strong> <strong>istituzionali</strong> e <strong>strategie</strong> <strong>aziendali</strong>

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