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3. Obiettivi istituzionali e strategie aziendali - Azienda Ospedaliera ...

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Impianto di valvole aortiche percutanee nella terapia della stenosi valvolare aortica<br />

La stenosi aortica degenerativa dell’anziano è un quadro di sempre più frequente riscontro e dalle<br />

importanti implicazioni cliniche. Dalla comparsa dei sintomi la prognosi della stenosi aortica è<br />

sfavorevole, con grave compromissione della qualità della vita e sopravvivenza ridotta, mentre la terapia<br />

medica risulta di scarsa utilità. La sostituzione valvolare aortica chirurgica con protesi biologica o<br />

meccanica rappresenta il trattamento di elezione, tuttavia è spesso gravata da un rischio operatorio<br />

elevato, data l’età avanzata dei pazienti e le frequenti comorbidità. È ora disponibile una nuova possibilità<br />

terapeutica per i pazienti che presentano stenosi aortica severa non trattabili chirurgicamente: l’impianto<br />

percutaneo o transapicale di una valvola aortica biologica, TAVI acronimo dall'inglese “Transcatheter<br />

Aortic Valve Implantation”. Queste protesi, autoespandibili o da espandere con palloncino, possono<br />

essere inserite per via endoluminale, dislocando lateralmente i lembi della valvola patologica.<br />

Queste protesi vengono impiantate in Italia dallo scorso anno ma non sono ancora disponibili informazioni<br />

affidabili sull’effettivo profilo di costo-efficacia. Tale metodica dovrebbe garantire risultati clinici simili alla<br />

chirurgia sostitutiva, con un intervento meno invasivo e con un rischio procedurale contenuto.<br />

I risultati ad oggi disponibili suggeriscono che le tecniche percutanee e transapicali di sostituzione<br />

valvolare sono fattibili e forniscono un miglioramento emodinamico e clinico a breve termine nei pazienti<br />

con stenosi aortica severa e con controindicazioni all’intervento chirurgico. Si deve peraltro considerare<br />

che, in caso di efficacia comprovata, queste tecniche potrebbero essere estese in futuro a pazienti a<br />

minor rischio. Deve essere quindi definito il profilo di sicurezza e l’efficacia a medio e lungo termine di<br />

queste metodiche innovative per valutarne appieno potenzialità terapeutiche e implicazioni clinico<br />

organizzative. Nell’ambito del Programma di ricerca Regione Emilia Romagna-Università 2007-2009,<br />

l’U.O. di Cardiochirurgia ha iniziato nel 2009 l’attuazione clinica del protocollo “TAVI” Transcatheter Aortic<br />

Valve Implantation. IMPIANTO DI PROTESI VALVOLARI AORTICHE PER VIA ARTERIOSA E<br />

TRANSAPICALE: STUDIO DI SICUREZZA ED EFFICACIA PER DEFINIRE UN MODELLO REGIONALE DI<br />

UTILIZZO OTTIMALE DELLA NUOVA TECNICA<br />

Lo studio ha lo scopo di verificare la sicurezza di impianto delle nuove protesi con frequenza e impatto<br />

clinico delle eventuali complicanze, l’efficacia degli interventi di impianto delle protesi in termini mortalità<br />

e in termini di classe funzionale a un anno dalla procedura. La sicurezza e l'efficacia dell'impianto di<br />

protesi aortiche transcatetere saranno valutate in un gruppo ben selezionato di pazienti: pazienti con<br />

controindicazione assoluta all'intervento cardiochirurgico o con rischio cardiochirurgico particolarmente<br />

elevato; è prevista comunque l'esclusione dei pazienti con eccessiva compromissione delle condizioni<br />

generali e con deterioramento significativo delle capacità cognitive e relazionali.<br />

I risultati clinici degli interventi di TAVI in relazione alle indicazioni cliniche adottate e il confronto con i<br />

risultati di gruppi analoghi o simili sottoposti ad intervento cardiochirurgico tradizionale o a semplice<br />

valvuloplastica aortica serviranno per definire i criteri di appropriatezza di indicazione all'impianto di<br />

queste protesi nella regione Emilia-Romagna. Potranno pertanto essere confermati i criteri di indicazione<br />

adottati per questo studio oppure, in presenza di risultati non soddisfacenti, questi criteri potranno essere<br />

limitati, o anche estesi in caso di risultati molto favorevoli.<br />

Fino ad oggi presso l’U.O. di Cardiochirurgia sono state eseguite 12 procedure di impianto di protesi<br />

valvolari aortiche percutanee, rispettivamente 6 transfemorali e 6 transapicali.<br />

Le applicazioni terapeutiche delle cellule staminali nel trattamento dell’insufficienza<br />

cardiaca<br />

Gli stadi iniziali dell’insufficienza cardiaca secondaria a cardiopatia ischemica vengono generalmente<br />

gestiti dalla terapia medica, mentre l’insufficienza cardiaca in fase terminale richiede procedure<br />

chirurgiche che includono la rivascolarizzazione miocardica, le assistenze ventricolari od il trapianto<br />

cardiaco.<br />

Sebbene la rivascolarizzazione chirurgica o percutanea del miocardio ischemico può trattare l’angina,<br />

ridurre il rischio di infarto miocardico e migliorare la funzione del miocardio vitale, non è possibile<br />

ripristinare la vitalità in un territorio infartuato o rivascolarizzare aree severamente ischemiche che<br />

presentino tuttavia arterie tributarie di piccolissimo calibro, dunque non passibili di rivascolarizzazione<br />

coronarica chirurgica. E’ infatti noto che l’ischemia miocardica cronica può essere associata ad un danno<br />

locale della funzione contrattile, che è parzialmente reversibile quando la perfusione tissutale viene<br />

ripristinata (miocardio ibernato).<br />

Il trapianto di cellule staminali progenitrici nel miocardio, capaci di differenziarsi in miociti o in cellule<br />

endoteliali, avrebbe l’obiettivo di ripopolare il muscolo cardiaco con cellule che potrebbero ripristinare<br />

un’adeguata contrattilità e sufficiente perfusione ematica da neovascolarizzazione.<br />

È stato ben dimostrato che il midollo osseo è un ricco reservoir di cellule progenitrici e staminali tessuto<br />

specifiche. Inoltre diversi studi hanno confermato che le cellule derivanti dal midollo osseo contribuiscono<br />

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<strong>3.</strong> <strong>Obiettivi</strong> <strong>istituzionali</strong> e <strong>strategie</strong> <strong>aziendali</strong>

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