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3. Obiettivi istituzionali e strategie aziendali - Azienda Ospedaliera ...

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Garantire uniformità di offerta in tutto il territorio è l’obiettivo principale per la rete cardiologica,<br />

complessivamente già di buon livello, anche per individuare i soggetti a rischio nei 10 anni successivi e<br />

avviare trattamenti intensivi preventivi e attivare ambulatori specifici in tutta la provincia.<br />

9. Continuità assistenziale – terapia anticoagulante orale: obiettivi e interventi<br />

Promuovere maggiore partecipazione dei medici di medicina generale alla gestione del paziente in terapia<br />

anticoagulante orale, con particolare riferimento alle zone disagiate /disagiatissime della provincia e<br />

1<br />

favorire la presa in carico di tutti i pazienti eleggibili, compresi quelli assistiti a domicilio, da parte dei<br />

medici aderenti<br />

Potenziare e migliorare l’ integrazione fra Centri di Sorveglianza e Medici di Medicina Generale in particolari<br />

2<br />

situazioni<br />

Completare il sistema informativo nei principali punti prelievi territoriali ed il loro collegamento in rete via<br />

3<br />

web con i Centri di Sorveglianza di riferimento<br />

Migliorare la tempestività della consegna del referto/prescrizione ai pazienti afferenti ai punti prelievo<br />

4 decentrati, con conseguente miglioramento della compliance del paziente stesso alla autogestione della<br />

terapia<br />

Elevare la percentuale (oggi ferma al 65%) dei pazienti presi in carico dai medici di famiglia e potenziare<br />

il collegamento tra questi e i Centri di sorveglianza è l’obiettivo per la terapia anticoagulante orale.<br />

10. Continuità assistenziale – lungodegenza, riabilitazione, gravi cerebrolesioni (GRACER)<br />

gravi disabilità acquisite (GRADA) : obiettivi e interventi<br />

Lungodegenza<br />

Completamento e razionalizzazione della dotazione provinciale di posti letto di lungodegenza post-acuzie e<br />

1<br />

riabilitazione estensiva (LD PARE)<br />

Miglioramento dell’integrazione funzionale e della messa in rete delle diverse strutture di lungodegenza<br />

2<br />

post-acuzie e riabilitazione estensiva (LD PARE)<br />

Approfondimento della conoscenza delle diverse tipologie di pazienti che utilizzano i letti di lungodegenza<br />

3<br />

post-acuzie e riabilitazione estensiva (LD PARE)<br />

Riabilitazione<br />

Sviluppo di collegamenti strutturati fra le due Aziende Sanitarie e le strutture a codice 56 (riabilitazione<br />

4 intensiva), 60 (riabilitazione estensiva) e 75 (neuroriabilitazione ad alta specializzazione) per la definizione<br />

della continuità clinica<br />

5 Definizione protocollo per la gestione del paziente affetto da gravissima disabilità acquisita<br />

6 Ridefinizione delle competenze tecniche in relazione alle esigenze di integrazione socio-sanitaria<br />

Attuazione sistematizzata del concetto di performance ed autonomia della persona diversamente abile<br />

7 (secondo la classificazione ICF: International Classification of Functioning, Disability and Health – O.M.S.<br />

2001)<br />

Gravi cerebrolesioni (GRACER) gravi disabilità acquisite (GRADA)<br />

8 Potenziamento delle “attività sanitarie e sociali integrate” a livello domiciliare<br />

Attivazione di posti letto di alta valenza sanitaria, secondo gli standard regionali, nei contesti distrettuali<br />

9<br />

che ne sono carenti, con particolare riferimento al Distretto di Parma<br />

Applicazione delle direttive regionali in materia di assistenza a persone affette da gravi disabilità acquisite<br />

10<br />

in età adulta, secondo le indicazioni che richiedono sviluppo dei servizi sia domiciliari sia residenziali<br />

Per lungodegenza e riabilitazione bisogna pensare ad un aumento dei posti disponibili, a causa di un<br />

aumento delle patologie e le strutture devono essere suddivise tra prevalentemente riabilitative o<br />

internistiche. L’obiettivo finale deve restare il domicilio, ma per i casi in cui non è praticabile occorre<br />

prevedere un aumento di posti letto (oggi ne esistono solo 7 a Colorno e 8-10 a Langhirano).<br />

11. Continuità assistenziale – palliazione oncologica: obiettivi e interventi<br />

1 Sviluppo della “palliazione domiciliare”<br />

2 Coordinamento provinciale cure palliative<br />

3 Revisione dei fabbisogni territoriali dei posti letto in hospice<br />

Per le cure palliative oncologiche c’è un fabbisogno di posti letto in Hospice (oggi 43), soprattutto per<br />

Parma città, e la necessità di ambulatori di cure palliative e terapia antalgica.<br />

12. Continuità assistenziale – demenze: obiettivi e interventi<br />

1 Sviluppare i rapporti tra le strutture ospedaliere del territorio provinciale<br />

Continuità e sviluppo dell’attività formativa rivolta ai medici di medicina generale organizzati per Nuclei di<br />

2<br />

Cure Primarie<br />

3 Miglioramento dei processi di comunicazione fra Consultori demenze e medici di medicina generale<br />

4 Regolamentazione accessi del Consultorio demenze<br />

Sviluppare il sostegno alle famiglie da parte delle competenze psicologiche e cliniche del Consultorio<br />

5<br />

demenze<br />

153<br />

<strong>3.</strong> <strong>Obiettivi</strong> <strong>istituzionali</strong> e <strong>strategie</strong> <strong>aziendali</strong>

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