3. Obiettivi istituzionali e strategie aziendali - Azienda Ospedaliera ...
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3. Obiettivi istituzionali e strategie aziendali - Azienda Ospedaliera ...
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Un’altra importante innovazione del progetto è rappresentata dal fatto che, a fianco dei tutor senior di<br />
ricerca, sono stati individuati tra i corsisti del livello avanzato, quattro professionisti che svolgeranno<br />
funzioni di tutor junior di ricerca e affiancheranno i gruppi di lavoro del livello base, insieme ai tutor<br />
senior.<br />
È importante sottolineare che questa esperienza rappresenta un rilevante contributo allo sviluppo della<br />
ricerca per dei professionisti, i sanitari non medici, che si dedicano ancora quasi esclusivamente<br />
all’assistenza e solo per una quota esigua alla didattica. Poiché non è ancora oggi riconosciuto, per questi<br />
professionisti, il tempo da dedicare alla ricerca, la modalità di seguire un percorso formativo che alterni<br />
teoria, l’essenziale, con la parte di pratica costituita da esercitazioni, lavori di gruppo e soprattutto<br />
formazione sul campo con un sistema di tutorato qualificato, offre l’opportunità di sviluppare un progetto<br />
di ricerca dalla fase della ideazione alla presentazione dei risultati. L’ambito della ricerca psicosociale, poi,<br />
si è dimostrato particolarmente adatto a quelli che sono i paradigmi di ‘care’ di queste professioni.<br />
Il Libretto di Tirocinio per gli studenti dei corsi di laurea delle professioni sanitarie<br />
Durante il percorso di formazione dei professionisti sanitari alla tutorship, in seguito a un’indagine di tipo<br />
qualitativo che ha utilizzato focus group e ha indagato quale deve essere la figura del buon tutor per gli<br />
studenti in apprendimento professionale, è sorta l’esigenza di elaborare uno strumento, ad utilizzo dei<br />
tutor e dello studente, che sia in grado di seguire quest’ultimo durante il percorso di apprendimento<br />
svolto in tirocinio.<br />
Si è così costituito un gruppo interprofessionale di tutor (infermieri, ostetriche, fisioterapisti, tecnici di<br />
radiologia e tecnici di laboratorio) che hanno lavorato, supervisionati da un pedagogista, docente<br />
dell’Università degli studi di Parma con la finalità di elaborare un Libretto di Tirocinio personale per lo<br />
studente che contenesse le principali competenze ‘core’ da sviluppare durante il triennio.<br />
Il Libretto di Tirocinio avrebbe lo scopo di tenere monitorata l’acquisizione delle competenze da parte<br />
dello studente durante il percorso di apprendistato oltre che a verificarne la qualità dell’apprendimento.<br />
Per costruire il libretto sono state utilizzate le aree che per alcune delle professioni coinvolte costituiscono<br />
le aree di professionalità di derivazione dal profilo, così come la letteratura le riconosce (AA.VV. Linee<br />
guida per un progetto di formazione di base dell’infermiere, Federazione nazionale dei collegi IPASVI,<br />
Roma, 1998) con libera interpretazione e possibilità di modifica da parte del gruppo di elaborazione.<br />
Le aree sono risultate così definite:<br />
Area 1: Prevenzione / Diagnosi precoce ed educazione alla Salute<br />
Area 2: Comunicazione / Relazione<br />
Area 3: Assistenza<br />
Area 4: Responsabilità<br />
Area 5: Riabilitazione ed Educazione Terapeutica<br />
Area 6: Gestione / Management<br />
Area 7: Formazione<br />
Area 8: Ricerca<br />
Le otto aree sono state declinate per ogni anno e per ogni professione e, seguendo un criterio di<br />
complessità crescente, sono state definite le competenze da raggiungere, in ogni area, al primo, al<br />
secondo e al terzo anno di corso. Accanto a ogni competenza è prevista una grigia che, attraverso una<br />
scala likert a cinque punti può segnalare il raggiungimento della ‘routine’ e la qualità di questa.<br />
Di fronte a una teoria, oggi accademica, dove sempre più si insegna il dover essere, a volte molto lontano<br />
dalla pratica quotidiana e a una pratica dove si insegna il ‘qui si fa così’, senza, a volte, nessun aggancio<br />
con i principi scientifici che sostengono quella pratica, ma fondandosi ancora molto sulle consuetudini, il<br />
Libretto di tirocinio vorrebbe presentarsi come lo strumento di integrazione tra teoria/didattica e<br />
pratica/assistenza, perché l’apprendimento non è mai lineare, ma sempre circolare, per cui le<br />
correlazione tra queste due realtà diventa ineliminabile se non si vuole creare schizofrenia nello studente<br />
e dequalificare i processi di apprendimento.<br />
Inoltre, il libretto di tirocinio avrebbe l’ambizione di creare un ponte e una continuità tra formazione di<br />
base, educazione continua in medicina e formazione post base, soprattutto mettendo a confronto e in<br />
linea di sviluppo questo strumento con il dossier formativo di cui si è già parlato.<br />
Nell’area formazione del libretto, in particolar modo, si intenderebbe andare in direzione dello sviluppo<br />
dell’autoappprendimento da parte dello studente, in modo da renderlo sempre più responsabile e<br />
protagonista della propria formazione. Si verrebbe così a creare il presupposto di competenza necessaria<br />
per l’elaborazione personale, da parte del professionista, durante la propria carriera lavorativa, del<br />
proprio fabbisogno formativo per mantenere adeguate le proprie competenze, della scelta e<br />
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<strong>3.</strong> <strong>Obiettivi</strong> <strong>istituzionali</strong> e <strong>strategie</strong> <strong>aziendali</strong>