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3. Obiettivi istituzionali e strategie aziendali - Azienda Ospedaliera ...

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<strong>3.</strong> <strong>Obiettivi</strong> <strong>istituzionali</strong> e <strong>strategie</strong> <strong>aziendali</strong><br />

funzionalmente alla neoangiogenesi durante la guarigione delle ferite e l’ischemia periferica, dopo l’infarto<br />

miocardico e nell’endotelizzazione di grafts vascolari. Gli studi già pubblicati nel campo della terapia<br />

chirurgica della cardiomiopatia ischemica cronica congestizia associata all’inoculazione di cellule<br />

staminali derivate dal midollo osseo riguardano piccole serie di pazienti, quasi sempre non randomizzate,<br />

o semplici case-reports.<br />

Nell’ambito del Programma di ricerca Regione Emilia Romagna-Università 2007-2009 – Medicina<br />

Rigenerativa, l’U.O. di Cardiochirurgia ha l’obbiettivo di identificare e caratterizzare il ruolo delle cellule<br />

staminali nella terapia dell’insufficienza cardiaca, di definire il miglior approccio per ottenere la<br />

rigenerazione cardiaca e la ripresa della funzione elettromeccanica nei diversi quadri clinici e patologici, e<br />

di valutare gli effetti dei fattori di crescita sull’attivazione delle cellule staminali. Il progetto consta di un<br />

trial clinico di fase I e di un experimental research core.<br />

Il trial clinico di fase I è un protocollo prospettico, non randomizzato arruolante pazienti affetti da<br />

cardiomiopatia dilatativa cronica post-infartuale trattati con bypass coronarico associato ad impianto di<br />

cellule staminali adulte del midollo osseo CD 133+, comparato con il bypass coronarico isolato ed<br />

iniezione di placebo. L’experimental research core verificherà la fattibilità e l’efficacia dell’iniezione<br />

intramiocardica di cellule staminali residenti cardiache autologhe e/o fattori di crescita.<br />

Risultati preliminari<br />

Lo studio clinico, già approvato dal Comitato Etico locale, ha ottenuto l’autorizzazione defintiva della<br />

Commissione del Farmaco dell’Istituto Superiore di Sanità. La GMP facility della Stem Cell Factory del<br />

Policlinico di Milano, che collabora con l’U.O. di Cardiochirurgia per la purificazione delle cellule staminali<br />

autologhe, ha completato i controlli di qualità e sicurezza sui campioni di midollo osseo.<br />

Per quanto concerne i risultati preliminari della parte sperimentale pre-clinica, gli studi in vitro sul<br />

potenziale cardiogenico delle cellule miocardiche umane e delle cellule stromali sono in corso. Le unità di<br />

ricerca hanno iniziato ad isolare le cellule midollari con il metodo immunomagnetico CliniMACS per<br />

testare la fattibilità della procedura ed hanno iniziato l’analisi dell’espressione del profilo genetico con<br />

l’RNA estratto dalle cellule CD133 and CD34. Le evidenze preliminari indicano la fattibilità delle<br />

procedure di purificazione, l’alto grado di purezza delle cellule ottenute e la loro capacità di<br />

differenziazione multilineare particolarmente verso il fenotipo endoteliale.<br />

In conclusione i risultati preliminari dimostrano che i progenitori staminali sembrano avere potenziale<br />

cardiogenico e possono essere implementati clinicamente per il trattamento dell’insufficienza cardiaca<br />

ischemica.<br />

Il trattamento endovascolare dell'aorta toracica<br />

Il trattamento endovascolare degli aneurismi dell'aorta toracica nasce come tecnica alternativa al<br />

trattamento chirurgico tradizionale di sostituzione dell'aorta in toracotomia sinistra.<br />

L'intervento chirurgico tradizionale infatti è un intervento invasivo, impegnativo e rischioso, che consiste<br />

nella sostituzione della porzione di aorta toracica malata con un segmento protesico che viene<br />

manualmente suturato alle porzioni di aorta sana. Questo tipo di procedura richiede una estesa incisione<br />

toracotomica, l'esclusione del polmone sinistro dalla ventilazione e l'esclusione dal flusso ematico<br />

fisiologico del tratto di aorta malato, e quindi del midollo spinale dorsale da essa irrorato, per tutto il<br />

tempo necessario alla sostituzione dell'aorta aneurismatica con un segmento protesico. Questo rende<br />

ragione dei considerevoli rischi di complicanze anche gravi, come la paraplegia, che comporta questo tipo<br />

di intervento.<br />

Questa tecnica chirurgica si è affermata in tutto il mondo e viene oggi regolarmente utilizzata in alcuni<br />

centri di alta specializzazione per il trattamento di tutte le patologie dell'aorta toracica, sia come tecnica<br />

alternativa nei pazienti ad alto rischio chirurgico, sia come tecnica di prima scelta. La procedura<br />

endovascolare viene condotta da una equipe integrata di cardiochirurghi e medici radiologi in una sala<br />

operatoria convenzionale di cardiochirurgia e in anestesia generale; essa consiste nell'introdurre<br />

l'endoprotesi ripiegata su se stessa e montata su di un sistema tubolare di rilascio, nell'arteria femorale<br />

del paziente (o in altre sedi del suo albero circolatorio arterioso) attraverso una incisione inguinale di<br />

circa 10 cm; la protesi viene successivamente fatta avanzare nel sistema circolatorio sotto guida<br />

radioscopica ed ecografica, sino a raggiungere la posizione desiderata, dove viene aperta in pochi secondi<br />

raggiungendo le sue dimensioni prestabilite e andando a escludere dal flusso sanguigno il tratto di aorta<br />

malata.<br />

Presso la Cardiochirurgia dell'Ospedale di Parma dal 1998 a oggi sono state eseguite oltre 150 procedure<br />

endovascolari dell'aorta toracica, sia in regime di emergenza che di elezione, in una vasta gamma di<br />

patologie come gli aneurismi, le dissezioni e le rotture post-traumatiche dell'aorta.<br />

In particolare la nostra struttura si distingue per alcune peculiarità in ambito endovascolare: l'esperienza<br />

chirurgica accumulata negli anni con il trattamento chirurgico convenzionale delle patologie vascolari<br />

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