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3. Obiettivi istituzionali e strategie aziendali - Azienda Ospedaliera ...

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Tale azione, nel tempo, ha portato l’<strong>Azienda</strong> a contenere il fenomeno al di sotto della media regionale,<br />

così come si evidenzia nella tabella seguente, i cui dati sono stati desunti dalla reportistica predefinita<br />

della Regione Emilia-Romagna.<br />

Finestra temporale 0-1 gg. Finestra temporale 2-7 gg. Finestra temporale 0-15 gg.<br />

% Ricoveri<br />

ripetuti anno<br />

2008<br />

% Ricoveri<br />

ripetuti anno<br />

2009<br />

% Ricoveri<br />

ripetuti anno<br />

2008<br />

% Ricoveri<br />

ripetuti anno<br />

2009<br />

% Ricoveri<br />

ripetuti anno<br />

2008<br />

% Ricoveri<br />

ripetuti anno<br />

2009<br />

AOU PR 0,34 0,28 1,17 1,22 1,44 1,38<br />

Totale Aziende osp.<br />

della Regione<br />

0,44 0,41 1,49 1,45 1,69 1,68<br />

Fonte: Banca dati SDO Regione Emilia-Romagna<br />

Ulteriori azioni di miglioramento sono in atto per alcune casistiche selezionate (dimessi con scompenso<br />

cardiaco e ictus cerebrale ischemico) e comprendono l’attuazione di percorsi assistenziali in grado di<br />

prevenire e minimizzare ulteriormente il ricorso al ricovero ospedaliero con il coinvolgimento dell’<strong>Azienda</strong><br />

USL di Parma (Nuclei di Cure Primarie).<br />

Le Linee di Programmazione RER 2009 sottolineano come il processo di innovazione non si limiti<br />

all’adozione di tecnologie, ma debba comprendere anche attività volte ad introdurre cambiamenti nei<br />

contesti clinico-assistenziali, sul piano della organizzazione dei servizi, dei ruoli professionali, dei percorsi<br />

e dei processi assistenziali dei pazienti. Tra le diverse iniziative di questo tipo che la Regione riconosce e<br />

valorizza, assumono particolare rilevanza i programmi volti a favorire la diffusione delle innovazioni<br />

attraverso la creazione o il consolidamento di network professionali. In quest’ottica, l’<strong>Azienda</strong><br />

Ospedaliero-Universitaria di Parma attribuisce da molti anni una fondamentale importanza alla<br />

collaborazione multidisciplinare e interprofessionale di cui costituisce testimonianza il programma<br />

aziendale sui Percorsi diagnostico-terapeutici (PDT). Frutto di un lavoro iniziato nel 1996, attuato<br />

nell’ambito di un programma di ricerca finanziato dal Ministero della Salute nel biennio 2000-2002, il<br />

programma è stato successivamente inserito nelle attività <strong>istituzionali</strong>; di fatti, una parte degli obiettivi di<br />

budget assegnati ai Dipartimenti include l’attuazione di PDT specifici, desunti dalla letteratura scientifica e<br />

condivisi dai professionisti. I PDT sono documenti realizzati da team multidisciplinari, dedicati a patologie<br />

di particolare rilevanza, che stabiliscono indicazioni condivise sull’iter di gestione del paziente, dalla<br />

diagnosi fino al follow-up. Questi strumenti hanno l’obiettivo di migliorare l’appropriatezza clinica, intesa<br />

in termini di adesione alle indicazioni presenti in letteratura, e giungere ad un inquadramento clinicostrumentale<br />

e terapeutico omogeneo.<br />

Complessivamente, dal 2000 ad oggi sono stati realizzati 15 PDT, coinvolti circa 200 professionisti di 40<br />

unità operative diverse e trattati oltre 7000 pazienti l’anno. Il requisito fondamentale per la realizzazione<br />

del Percorso diagnostico-terapeutico è la partecipazione al gruppo di lavoro di tutte le figure professionali<br />

coinvolte nella gestione della patologia in oggetto, al fine di poter integrare i diversi punti di vista e<br />

trovare soluzioni comuni alle problematiche emerse. Oltre a permettere il trasferimento delle evidenze<br />

scientifiche nella pratica, la discussione che caratterizza il lavoro dei gruppi multidisciplinari offre spunti<br />

per la realizzazione di innovativi progetti di ricerca multiprofessionali.<br />

La metodologia adottata per la realizzazione dei PDT è quella validata nell’ambito del progetto di ricerca<br />

summenzionato, i cui risultati sono stati pubblicati su BMC Healthcare Research nel 2005.<br />

Per ciascun PDT è stato individuato un set minimo di indicatori di “qualità”, monitorato prospetticamente<br />

per misurare l’adesione alle evidenze scientifiche. In caso di scostamento il GLM ha analizzato (durante<br />

incontri trimestrali) le cause e individuato azioni correttive. La tabella riporta i risultati conseguiti<br />

nell’anno 2008 per singolo PDT, in termini di grado di adesione al Percorso e grado di conseguimento<br />

degli obiettivi specifici.<br />

Percorsi Diagnostico-Terapeutici di riferimento dell'<strong>Azienda</strong> - indicatori EBM, monitoraggio<br />

anno 2008<br />

Percorso<br />

N.<br />

eleggibili/<br />

anno<br />

Grado di<br />

adesione<br />

Principali indicatori di verifica Risultato Valore<br />

atteso<br />

Unità Operative<br />

coinvolte<br />

Tumore<br />

200-220 99% Valutazione entro 2 settimane dal sospetto 91% >=90% Chirurgia Toracica;<br />

polmonare<br />

Data di avvio:<br />

giugno 2001<br />

Diagnosi confermata entro 4 settimane<br />

Misurazione del dolore all'ingresso<br />

Presenza dello stadio<br />

89%<br />

90%<br />

99%<br />

>=90% Oncologia Medica;<br />

Radioterapia; Medicina<br />

100%<br />

Riabilitativa; Clinica<br />

100%<br />

183<br />

<strong>3.</strong> <strong>Obiettivi</strong> <strong>istituzionali</strong> e <strong>strategie</strong> <strong>aziendali</strong>

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