Rassegna Storica Crevalcorese - Comune di Crevalcore
Rassegna Storica Crevalcorese - Comune di Crevalcore
Rassegna Storica Crevalcorese - Comune di Crevalcore
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
54<br />
Fig.3-4 Locan<strong>di</strong>ne del 1925 del Cinema Italia<br />
che misero gentilmente a <strong>di</strong>sposizione nostra la sala del Cinema Italia”.<br />
A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> quasi un anno, nell’Ottobre del 1930, un altro Bollettino<br />
Parrocchiale annunciava:<br />
“DOPOLAVORO. I Sig.ri Avv. Montani, Dr. Sergio Nannini, Comm. Murè e Rag.<br />
Giorgi vennero in principio <strong>di</strong> Settembre ad inaugurare il Cinema Italia che fa parte<br />
<strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> sistemazioni della casa del Fascio, per renderla degna sede del Partito<br />
e del Dopolavoro.<br />
La sala del Cinema era gremita <strong>di</strong> tutti i principali citta<strong>di</strong>ni e <strong>di</strong> una vera folla <strong>di</strong><br />
invitati. Parlò per primo il Comm. Murè che spiegò le <strong>di</strong>rettive del Duce in merito al<br />
Dopolavoro;…”.<br />
La Casa del Fascio e il cinema erano ancora legalmente <strong>di</strong> proprietà della<br />
società anonima che li aveva acquistati per conto delle leghe dei lavoratori, ma la<br />
cosa non turbava più <strong>di</strong> tanto i responsabili del Partito Fascista locale. La sala <strong>di</strong><br />
proiezione era <strong>di</strong>ventata un luogo ideale per le iniziative del dopolavoro: in essa<br />
era possibile assistere ai progressi e ai successi dell’Italia fascista, raccontata dai<br />
cinegiornali dell’Istituto Luce.<br />
Il cinema Italia, inizialmente costituito dalla sola platea, veniva allungato e<br />
ampliato con una galleria, ricavata inglobando nella struttura l’appartamento<br />
situato al piano superiore, dal quale, grazie a provvidenziali pertugi, i giovani figli<br />
e nipoti del signor Armando Milzani si erano fino ad allora goduti gratuitamente