Rassegna Storica Crevalcorese - Comune di Crevalcore
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Ma a destare grande scalpore fu l’arrivo a Bologna del colossal “Via col Vento”.<br />
Ricorda Gianfranco Kelly:<br />
Quando nel 1949, cioè <strong>di</strong>eci anni dopo la sua nascita, “Via col vento” arrivò in Italia,<br />
fu proiettato in lingua originale, con sottotitoli, in soli due cinema: al Mignon <strong>di</strong> Milano<br />
e al Rivoli <strong>di</strong> Roma. Ci vollero altri tre anni perché il film, doppiato in italiano, fosse<br />
<strong>di</strong>stribuito nelle sale <strong>di</strong> prima visione. Bisogna ricordare che la fama del film, dovuta a<br />
una grande operazione commerciale orchestrata dal produttore David O’Selznick, aveva<br />
raggiunto livelli mon<strong>di</strong>ali.Sui giornali si parlava del colore, della musica e delle gran<strong>di</strong><br />
interpretazioni <strong>di</strong> Vivien Leigh, Clark Gable, Leslie Howard e Olivia de Havilland. Da<br />
anni se ne annunciava l’arrivo in Italia. Finalmente fra il ‘52 e il ‘53 fu proiettato nelle<br />
città capozona e a Bologna se lo accaparrò il Cinema Imperiale in Via In<strong>di</strong>pendenza.<br />
Il signor Cesare Poppi era un impiegato comunale all’ufficio anagrafe del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Crevalcore</strong>, una persona raffinata, <strong>di</strong>stinta e amante della cultura: lui “Via col vento”<br />
lo aspettava da sempre. Organizzò un pullman per andarlo a vedere a Bologna e i<br />
<strong>Crevalcore</strong>si risposero alla sua chiamata: 30 persone partirono per la proiezione serale.<br />
Il giorno dopo in paese non si parlava d’altro, era l’avvenimento del giorno. In quegli<br />
anni non c’era ancora la tv e al bar quelli che lo avevano visto raccontavano <strong>di</strong> Rossella<br />
O’Hara che mangiava le ra<strong>di</strong>ci per sopravvivere, del mascalzone Clark Gable, della<br />
dolce Melania e <strong>di</strong> Ashley, quell’attore inglese “slavato” che era già morto durante la<br />
guerra e che le donne trovavano molto fine.Si citava la frase finale del film: “ Dopotutto<br />
domani è un altro giorno” sul cui significato non erano tutti d’accordo. La febbre<br />
<strong>di</strong> assistere al “più grande film <strong>di</strong> tutti i tempi” prese un po’ tutti, per cui il pullman<br />
cominciò a partire ogni sera sempre accompagnato, anzi <strong>di</strong>retto, dal signor Cesare<br />
Poppi. Durante il viaggio <strong>di</strong> andata il signor Poppi spiegava i momenti sui quali ci si<br />
sarebbe dovuti concentrare maggiormente e soprattutto non doveva “volare una mosca”<br />
nella scena in cui Rossella mangiava le ra<strong>di</strong>ci. Arrivati al Cinema Imperiale venivano<br />
date le ultime <strong>di</strong>sposizioni: non alzarsi per andare alla toilette se non nell’intervallo. Il<br />
film durava quasi quattro ore. Qualche <strong><strong>Crevalcore</strong>se</strong> lo andò a vedere due volte, ma il<br />
signor Cesare Poppi non mancò a nessuna delle proiezioni: il suo piacere consisteva<br />
nel vedere gli altri che vedevano la sua scoperta. Erano belli anche i viaggi <strong>di</strong> ritorno<br />
durante i quali si commentava il film: una specie <strong>di</strong> cineforum ante litteram, <strong>di</strong>retto,<br />
al microfono del pullman, dal signor Poppi. Ovviamente nessuno si è mai azzardato<br />
a <strong>di</strong>re che non gli era piaciuto, nessuno <strong>di</strong> noi fece come Fantozzi con la Corazzata<br />
Potemkin. Non so che influenza possa aver avuto” Via col vento” sui <strong>Crevalcore</strong>si che<br />
lo videro allora. Il baricentro politico non si spostò a destra anche se il film parteggiava<br />
per il sud. Ma sui nomi qualche influenza l’ha avuta. Un nostro caro amico, Franco<br />
Morselli, grande estimatore del film, anni dopo mise nome a una figlia “Melania”, in<br />
omaggio al personaggio interpretato da Olivia de Havilland. E sai quante Rossella ci<br />
sono in giro… soppiantate purtroppo oggi dalle “Sue Ellen” nate dopo il successo <strong>di</strong><br />
“Dallas”. La tv ha rovinato anche la musica <strong>di</strong> “ Via col vento”: invece <strong>di</strong> Clark Gable<br />
arriva Bruno Vespa…Comunque è anche grazie alla tv se ogni tanto possiamo rivedere<br />
la dolce Melania, lo slavato Ashley, il duro Clark e …Rossella che, commuovendoci<br />
ogni volta, continua a mangiare le ra<strong>di</strong>ci…<br />
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