Macroarea Appennino meridionale - Regione Piemonte
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Il <strong>Piemonte</strong>, che coordinava il GC, ha assunto il ruolo di <strong>Regione</strong> capofila relativamente alla<br />
gestione di un progetto triennale presentato a bando sul tema “Caratterizzazione delle superfici<br />
pascolive di aree marginali e loro utilizzazione a fini zootecnici e di difesa del territorio”.<br />
Questa iniziativa ha registrato l’adesione di ben 16 Regioni e Province autonome: Valle<br />
d’Aosta, <strong>Piemonte</strong>, Liguria, Trento, Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Marche,<br />
Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.<br />
Il bando, pubblicato su alcune testate a tiratura nazionale, prevedeva un progetto di importo<br />
complessivo di 1.000.000 di euro, di cui 750.000 di finanziamento pubblico.<br />
Si è aggiudicato il bando il progetto “MASO-GIS - Sviluppo di modelli aziendali sostenibili e<br />
multifunzionali per la valorizzazione dei pascoli in aree marginali mediante GIS”, proposto da<br />
un Gruppo di ricerca coordinato dal Centro Interdipartimentale di Ateneo NRD dell’Università<br />
degli Studi di Sassari con il quale hanno collaborato i seguenti partner:<br />
• l’Università degli Studi di Torino;<br />
• il CRPA di Reggio Emilia;<br />
• l’Istituto Lazzaro Spallanzani di Milano;<br />
• l’Università degli Studi di Perugia;<br />
• il Consdabi di Circello – Benevento;<br />
• l’Università degli Studi di Sassari.<br />
I partner, a loro volta, potevano contare sul sostegno di 15 Unità di supporto scientifico operativo<br />
(dette USSO, tra cui 8 Università, 2 Istituti regionali e un Istituto zooprofilattico) e di alcune<br />
decine di Enti di supporto logistico ed istituzionale (ESLI).<br />
Gli obbiettivi<br />
L’obbiettivo generale del progetto di ricerca è stato la definizione di modelli aziendali sostenibili,sia<br />
dal punto di vista economico sia da quello ambientale, in grado di sfruttare in modo<br />
ottimale le risorse pascolive delle aree marginali, anche in un’ottica di multifunzionalità nella<br />
gestione del territorio. Per il raggiungimento di tale fine il progetto ha perseguito una serie di<br />
obbiettivi specifici tra cui:<br />
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La caratterizzazione, mediante GIS, delle superfici pascolive;<br />
La razionalizzazione della produzione delle scorte, finalizzata al raggiungimento dell’autosufficienza<br />
foraggera aziendale;<br />
La valutazione di un’economicità dell’allevamento coerente con la sua sostenibilità ambientale<br />
e sociale;<br />
La valutazione delle dotazioni strutturali e infrastrutturali e l’individuazione degli interventi<br />
necessari per superare eventuali carenze;<br />
L’ identificazione del ruolo svolto dall’azienda nella gestione del territorio;<br />
La modellistica di previsione a breve termine di “scenari” di sostenibilità per aree omogenee.<br />
La realizzazione<br />
Il MASO –GIS è stato condotto in gran parte del territorio italiano, coerentemente con le indicazioni<br />
del bando, su 6 macroaree (successivamente ricondotte a 4) e 16 aree-studio come indicato<br />
nella tabella 1.