Macroarea Appennino meridionale - Regione Piemonte
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a.3 - Caratteristiche sociali<br />
Il Mezzogiorno si estende per 123.000 km 2 coprendo il 41 % del territorio italiano. Alla superficie<br />
terrestre va aggiunta la dotazione di acque territoriali in modo da offrire una valutazione<br />
più precisa delle risorse di spazio naturale a disposizione di ciascuna ripartizione. Il<br />
Mezzogiorno ha una superficie di acque territoriali pari a 56.000 km 2 che rappresentano il 75<br />
% del totale italiano.<br />
In base al rapporto Svimez del 2007, l’input di lavoro, misurato nella contabilità nazionale<br />
dalle unità standard di lavoro, ha registrato una dinamica positiva in entrambe le ripartizioni,<br />
ma con diversa intensità. Nel Mezzogiorno l’input di lavoro è aumentato dell’1,2 % (oltre 82<br />
mila unità di lavoro) dopo tre anni consecutivi di flessione, recuperando in un solo anno le<br />
unità di lavoro perse dal 2003. Il numero di persone occupate è aumentato di 105 mila unità.<br />
La crescita delle unità di lavoro nel Centro-Nord è risultata più elevata: 1,8 %, a fronte della<br />
stagnazione registrata l’anno precedente. In una prospettiva di medio periodo, l’andamento<br />
negativo registrato negli anni 2000-2006 dagli addetti nel Mezzogiorno riflette la dinamica dei<br />
processi di razionalizzazione in atto prevalentemente nel settore agricolo, industriale e in quello<br />
commerciale, collegati alla riduzione di inefficienze e all’espulsione di operatori marginali<br />
dal mercato. In particolare, la nuova regolamentazione sul mercato del lavoro, la moderazione<br />
salariale e i flussi migratori hanno spinto le imprese a sostituire lavoro a capitale, riducendo il<br />
capital deepening e rallentando la dinamica di accumulazione. Questo può spiegare come il<br />
valore aggiunto per occupato del totale economia sia diminuito, tra il 2000 e il 2006, di circa<br />
-0,1 % in media all’anno, sia nel Mezzogiorno che nel resto del Paese.<br />
Nel 2006, il PIL per abitante del Mezzogiorno (Svimez, 2007) è risultato pari a 16.919 euro<br />
(Tabella. 1). In termini relativi, tale valore equivale al 57,4 % del prodotto pro capite del<br />
Centro-Nord, pari a 29.459 euro: è dal 2000 che il gap tra le due macro-aree tende a ridursi,<br />
anche se il passo del riequilibrio (circa un punto in sei anni) appare estremamente modesto. In<br />
termini monetari, d’altronde, la differenza tra i livelli di prodotto medio pro-capite fra le due<br />
aree rimane ancora superiore ai 12.000 euro, segnalando differenze profonde nella disponibilità<br />
di risorse e nella capacità di utilizzare i fattori produttivi e di produrre ricchezza.<br />
Tabella 1. Prodotto per abitante del Mezzogiorno e sue componenti (indici: Centro-Nord = 100).<br />
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