Macroarea Appennino meridionale - Regione Piemonte
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un recinto nel quale le vacche vengono munte all’interno della mandria stessa; non esiste un<br />
serbatoio refrigerato per il latte, ma questo, appena munto, viene solo raccolto in contenitori di<br />
acciaio; ecc..<br />
Per risolvere questo tipo di problematica occorrerebbe organizzare corsi di formazione (nel<br />
periodo invernale, e segnatamente quando gli animali non vanno al pascolo) da destinare agli<br />
allevatori di podolica, ‘attuali’ e ‘futuri’; tali corsi avrebbero il duplice obiettivo di aggiornare<br />
continuamente gli allevatori e di assicurare una continuità di impegno nell’azienda, nello spirito<br />
del funzionamento di un NDSIP.<br />
Tenendo conto dell’attuale realtà, una tale iniziativa potrebbe contribuire:<br />
a) alla risoluzione del problema della transumanza in quanto favorirebbe:<br />
• la stanzializzazione degli allevamenti;<br />
• il recupero dell’efficienza degli allevamenti e il miglioramento dei pascoli oggi utilizzati<br />
in modo irrazionale;<br />
b)<br />
a una forte integrazione delle superfici interessate (private e pubbliche) grazie al cointeressamento<br />
non solo degli allevatori, ma anche degli addetti ad altri settori produttivi ricadenti nell’area.<br />
Il bovino Podolico può essere impiegato con successo per la produzione di derrate alimentari<br />
‘locali’ capaci, tra l’altro, di contribuire alla soluzione dei problemi connessi alle ‘controversie<br />
nutrizionali’. Un prodotto locale non significa staticità, ma dinamicità, nel senso di continua<br />
innovazione del processo produttivo per migliorare continuamente la qualità totale dello stesso.<br />
È necessario individuare e valorizzare la funzione dell’animale in produzione zootecnica, principalmente,<br />
nella complessa politica nutrizionale dell’uomo sul pianeta terra; politica che può<br />
realizzarsi solo per mete ‘nutrizionali’ (Matassino D., 1991). Le produzioni animali, nella loro<br />
multiforme diversificazione, sono ampiamente candidate a svolgere un ruolo insostituibile, se<br />
non primario, nella soluzione dei non semplici problemi connessi alla razionalizzazione dell’alimentazione<br />
dell’uomo, qualunque sia l’area geografica considerata sul nostro pianeta e il<br />
suo livello socio-economico-culturale. Una politica nutrizionale deve prevedere il raggiungimento<br />
di traguardi sempre piú avanzati in termini di ‘razione alimentare’, ma anche dinamici<br />
in relazione alle continue acquisizioni delle esigenze in nutrienti da soddisfare in relazione al<br />
mutare degli eventi di vita reale. Il progresso scientifico nel settore della nutrizione dell’uomo<br />
ha raggiunto traguardi molto interessanti, ma vi è la necessità di attuare una politica peculiare<br />
di ricerca, con particolare riguardo a temi che interessano il rapporto tra nutrizione e salute<br />
(interpretazione dei meccanismi biochimici) e la valutazione della qualità nutrizionale degli<br />
alimenti in relazione a tutti i segmenti della filiera produttiva. Considerando l’obiettivo protezione<br />
e miglioramento dello stato di salute del singolo cittadino, bisogna individuare una serie<br />
di modelli alimentari, in relazione alla disponibilità degli alimenti, alle condizioni socio-culturali<br />
e alle abitudini alimentari dell’area geografica di riferimento. Cosí operando, la tutela della<br />
salute del consumatore emerge in tutta la sua importanza, pur nel rispetto della tradizione e<br />
della compatibilità economica (Matassino D., 1991).<br />
Si ritiene che le produzioni animali, nella loro multiforme diversificazione, siamo ampiamente<br />
candidate a svolgere un ruolo insostituibile, se non primario, nella soluzione dei non sem-<br />
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