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Macroarea Appennino meridionale - Regione Piemonte

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Sull’arco alpino, con l’avvio della buona stagione, i pascoli di media ed alta quota si spogliano<br />

del manto nevoso e si coprono di un mare di erba. Così avviene sull’<strong>Appennino</strong> ma,<br />

scendendo verso sud, le coperture erbose delle pendici diventano via via più rigogliose negli<br />

autunni e nelle primavere piovose, piuttosto che nelle aride estati. Al Nord prevalgono le<br />

mandrie di bovini, sebbene siano in crescita anche i greggi ovi-caprini, che costituiscono<br />

viceversa la consuetudine della pastorizia <strong>meridionale</strong> e insulare. Specifico dell’<strong>Appennino</strong><br />

centrale è il pascolo equino. Mentre nelle Alpi troviamo frequentemente formaggi da latte<br />

bovino, o misto, stagionati in forme di grandi dimensioni, scorrendo l’<strong>Appennino</strong> compaiono<br />

dapprima i pecorini e poi le paste filate, in genere di taglia minore. Segno comune di tutte<br />

queste specialità lattiero-casearie, l’indelebile bouquet di profumi e sapori generati da un<br />

latte che è figlio dell’erba brucata.<br />

Quello dei pascoli italiani è un mondo di eccezionale ricchezza, e ancora in parte inesplorato.<br />

Una pluralità di ambienti, spesso difficili, che impongono un lavoro impegnativo, ma straordinari<br />

per i paesaggi che offrono ed i prodotti che propongono.<br />

Il progetto MASO-GIS ha il pregio di consentirci uno sguardo lungo sui nostri pascoli, dalla<br />

Val Venosta altoatesina alle pendici dei Nebrodi siciliani, che non è solo una dettagliata fotografia<br />

del pastoralismo italiano, ma qualcosa di più.<br />

La realizzazione di una base-dati, costruita su un’analisi approfondita di oltre 60 aziende pastorali<br />

distribuite in 16 regioni italiane, è il primo tassello della costruzione di un quadro informativo<br />

di respiro nazionale, che consenta una programmazione sostenibile dell’attività agricola<br />

nelle aree più difficili del nostro Paese. Una base-dati in grado di sostenere elaborazioni con<br />

strumenti GIS che riscattano, in chiave tecnologica, la tanto spesso affermata marginalità di<br />

questi territori e delle aziende che in essi operano.<br />

E’ quindi con particolare soddisfazione che il <strong>Piemonte</strong>, in qualità di <strong>Regione</strong> capofila che ha<br />

coordinato il progetto, guarda a questa iniziativa come ad una esperienza positiva di collaborazione<br />

tra Regioni - e tra queste ed il Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali<br />

- nella costruzione di percorsi virtuosi di ricerca e innovazione, che alimentino nuove modalità<br />

di gestione sostenibile (ambientale, sociale, economica e istituzionale). Augurandosi che<br />

esperienze analoghe possano svilupparsi sempre più, e meglio, nel prossimo futuro.<br />

Infine, questo lavoro è un riconoscimento all’attività che i pastori hanno condotto nel tempo e<br />

che Italo Calvino ha così ricordato nel suo Palomar: “Dietro ogni formaggio c’è un pascolo<br />

d’un diverso verde sotto un diverso cielo... Ci sono diversi armenti con le loro stabulazioni e<br />

transumanze; ci sono i segreti di lavorazione tramandati nei secoli.”<br />

Mino Taricco<br />

Assessore regionale all’Agricoltura della <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong>

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