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Terra, Fuoco, Acqua, Aria: LA CALCE A cura di Alessandro Battaglia ...

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POSTFAZIONE<br />

<strong>Terra</strong>, <strong>Fuoco</strong>, <strong>Acqua</strong>, <strong>Aria</strong>: La Calce<br />

Il testo che avete tra le mani non ha un intento <strong>di</strong>dattico, ma è nato<br />

dall’esigenza <strong>di</strong> mettere or<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong> razionalizzare la grande mole <strong>di</strong> dati che si<br />

sono andati ad immagazzinare nel tempo. Nel corso degli anni la Restauri Innovativi<br />

Tecnologici s.r.l., ha eseguito innumerevoli opere <strong>di</strong> restauro e recupero<br />

<strong>di</strong> murature storiche venendo così a contatto con i materiali che le compongono.<br />

Le esperienze acquisite nel tempo ci hanno portato a creare una sorta <strong>di</strong> database<br />

con i <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> malta, la loro provenienza, gli usi e i loro comportamenti.<br />

Le sopracitate caratteristiche sono fondamentali per un corretto utilizzo<br />

dei materiali; la conoscenza si pone alla base <strong>di</strong> qualsiasi intervento.<br />

Per comprendere la primaria importanza che il “sapere” riveste, basti pensare<br />

ad alcuni interventi del passato e alla loro fallacità causata dall’ “ignoranza”.<br />

La maestosa cupola <strong>di</strong> Hagia Sophia rappresenta un modello <strong>di</strong> come sia stato<br />

affrontato ed in parte risolto il problema della resistenza sismica in un e<strong>di</strong>ficio<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni così ragguardevoli. Gli architetti Isodoro Mileto e Antemio <strong>di</strong><br />

Tralle non affrontarono esplicitamente il problema delle azioni sismiche, ma<br />

cercarono <strong>di</strong> assorbire le gran<strong>di</strong> spinte derivanti dal sistema <strong>di</strong> cupole ed archi.<br />

Il gran<strong>di</strong>oso monumento riuscì a superare pressoché indenne i molteplici<br />

eventi sismici grazie alla deformabilità delle sue murature: i filari <strong>di</strong> mattoni,<br />

spessi 4-5 cm, sono <strong>di</strong>sposti su letti <strong>di</strong> malta alti fino a 7 cm.<br />

La malta, classificata come pozzolanica, ha la caratteristica <strong>di</strong> contribuire<br />

all’assorbimento <strong>di</strong> energia durante gli eventi sismici grazie al grande spessore<br />

dei giunti. Interventi successivi per ovviare a ce<strong>di</strong>menti e lesioni fisiologiche e<br />

<strong>di</strong> piccola entità, come la costruzione <strong>di</strong> ulteriori contrafforti, portarono ad un<br />

eccessivo irrigi<strong>di</strong>mento della struttura. Il risultato dell’irrigi<strong>di</strong>mento fu un aumento<br />

delle lesioni ed una loro maggiore criticità. Questo esempio è solo uno<br />

tra gli innumerevoli che la Storia ci ricorda e deve essere considerato come un<br />

monito al “fare” solo dopo il “sapere”. Bisogna aver un quadro preciso e il più<br />

possibile ac<strong>cura</strong>to della struttura e <strong>di</strong> tutte le sue parti costruttive, solo così<br />

l’intervento potrà essere mirato e con un esito sod<strong>di</strong>sfacente.<br />

Durante i miei stu<strong>di</strong> la lettura e la comprensione <strong>di</strong> passati interventi mi hanno<br />

fatto riflettere profondamente sulla ricerca anche da parte <strong>di</strong> tecnici stimati e<br />

“navigati”. Si pensi al Poleni e alle lunghe ricerche da lui effettuate, sulle prove<br />

eseguite e alle comparazioni con altri interventi prima <strong>di</strong> effettuare una<br />

<strong>di</strong>agnosi ed “operare” sulla Cupola <strong>di</strong> San Pietro a Roma. Da non <strong>di</strong>menticarsi<br />

inoltre dell’interessante ed acceso <strong>di</strong>battito intercorso con i Tre Matematici sul<br />

comportamento statico del monumento. Oppure al Rondelet ed alle sue Memorie<br />

sul Pantheon <strong>di</strong> Parigi.<br />

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