Terra, Fuoco, Acqua, Aria: LA CALCE A cura di Alessandro Battaglia ...
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Capitolo V<br />
originarie e portare a planarità i mattoni più rugosi. La superficie, così<br />
trattata, veniva lasciata asciugare e poi abbondantemente ribagnata; su<br />
<strong>di</strong> essa veniva posta una copertura più sottile <strong>di</strong> un intonaco ma più<br />
spessa <strong>di</strong> una sagramatura. La malta usata veniva “preconfezionata”<br />
con calce <strong>di</strong> fossa ben stagionata e polvere <strong>di</strong> coccio pesto passata al<br />
crivello. Quando il tonachino era ben fermo e non ancora asciutto, veniva<br />
energicamente lisciato col taglio rovescio della cazzuola sino a<br />
ridurlo a perfetta levigatezza. Il risultato era tale da nascondere il <strong>di</strong>segno<br />
nitido della trama dei mattoni, cosicché la superficie appare<br />
continua come una unitaria campitura rosata. Questo modo <strong>di</strong> tonacare<br />
i mattoni, con un tonachino liscio, <strong>di</strong>cesi alla cappuccina.<br />
Vi sono documenti d‟archivio che raccontano <strong>di</strong> tonachini alla cappuccina<br />
tinteggiati <strong>di</strong> rosso, in modo che superfici “soffrenade e apennellate<br />
e fate rosse, parano murade de prede nove” (1449).<br />
Benché ancora nell‟Ottocento vi fossero manuali che insegnavano<br />
l‟applicazione canonica della sagramatura, questa tecnica veniva in<br />
realtà quasi regolarmente compiuta “alla cappuccina”; e se la compattezza<br />
e l‟uniformità del colore dato dalla sagramatura veniva a mancare,<br />
si poteva guazzare il tonachino con acqua colorata e terre coloranti<br />
per guadagnare in uguaglianza e freschezza .<br />
5.9 I tonachini colorati<br />
Fra le molte fonti storiche stu<strong>di</strong>ate, la manualistica del passato ed i<br />
documenti originari d‟archivio, un prezioso insegnamento ci viene<br />
dall‟inesauribile Vincenzo Scamozzi. Nessuno più <strong>di</strong> lui ci ha potuto<br />
in<strong>di</strong>rizzare a soluzioni compositive, con in<strong>di</strong>cazioni e consigli, così<br />
chiari e precisi, che ci hanno consentito <strong>di</strong> fare nostra una comprovata<br />
antica sapienza e tra<strong>di</strong>zione. Lo Scamozzi ci ha guidati sugli antichi<br />
luoghi <strong>di</strong> approvvigionamento, in<strong>di</strong>candoci scelte qualitative e cromatiche,<br />
che permettono oggi ai professionisti del restauro <strong>di</strong> esprimersi