Terra, Fuoco, Acqua, Aria: LA CALCE A cura di Alessandro Battaglia ...
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<strong>Terra</strong>, <strong>Fuoco</strong>, <strong>Acqua</strong>, <strong>Aria</strong>: La Calce<br />
tutti riferiti alle calci da costruzione, così come vengono definiti dalla<br />
norma europea UNI EN 459-1.<br />
1.2 L’epoca prima del cromo e le sue meraviglie<br />
Sin dal 1825, un anno dopo il brevetto del cemento Portland, con<br />
l‟avvento delle tecniche <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> materie pigmentanti derivate<br />
dalla lavorazione del cromo, si è visto il proliferare <strong>di</strong> ogni sorta <strong>di</strong><br />
pigmento, mistura, combinazione colorica, che si inserisse nella gamma<br />
che andava dal bianco al nero, in una sconfinata teoria <strong>di</strong> tinte,<br />
mezzetinte <strong>di</strong> qualsiasi grado e tono cromatico, impensabile sino al<br />
giorno della scoperta <strong>di</strong> questa nuova tecnica.<br />
Nella seconda metà dell‟Ottocento, con la scoperta dei silicati, come<br />
me<strong>di</strong>um degli ossi<strong>di</strong> pigmentanti, la misura fu colma. Il bianco <strong>di</strong> San<br />
Giovanni lasciò il passo ai sintetici bianco <strong>di</strong> zinco e bianco <strong>di</strong> titanio;<br />
il blu egiziano, detto anche caeruleum aegiptium (fritta <strong>di</strong> Alessandria),<br />
ben descritto da Vitruvio, dovette arrendersi all‟oltremare artificiale<br />
e a tutte le sue variazioni; a cavallo della metà del XIX secolo, il<br />
raro verde Veronese si tramutò in ossido <strong>di</strong> cromo e ossido idrato <strong>di</strong><br />
cromo. Sugli scaffali delle botteghe, allo scemare delle ocre naturali,<br />
cominciarono a far mostra <strong>di</strong> sé i gialli ed i rossi <strong>di</strong> cadmio; e con irrefrenabile<br />
furia si iniziò a tinteggiare gli e<strong>di</strong>fici con molto colore e poco<br />
criterio. Probabilmente gli architetti e gli imbianchini dell‟epoca<br />
pensarono <strong>di</strong> dare ascolto alle “grida” dell‟Abate Saverio Bettinelli, il<br />
quale, nel 1774, aggirandosi nella sua bella Mantova lamentava il<br />
bianco accecante dei Seicenteschi pestilenziali scialbi <strong>di</strong> calce.<br />
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