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Terra, Fuoco, Acqua, Aria: LA CALCE A cura di Alessandro Battaglia ...

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<strong>Terra</strong>, <strong>Fuoco</strong>, <strong>Acqua</strong>, <strong>Aria</strong>: La Calce<br />

del gesso da sarto, cioè non molto bianche, e <strong>di</strong> natura fragili e vetrigne,<br />

con qualche suono e poco lustro”.<br />

E‟ sorprendente scoprire che i molti calcari forti calcinati, presi dai<br />

luoghi descritti dai nostri predecessori, <strong>di</strong> fatto non mostrano colorazioni<br />

così evidenti come le valutazioni cromatiche tramandateci sembrano<br />

suggerire.<br />

I termini nigra, moretta, bigia, gialliccia, berettina, livida, assumono<br />

ben altro significato allorquando si può personalmente giu<strong>di</strong>care il colore<br />

<strong>di</strong> queste calci dopo la loro calcinazione ed il successivo spegnimento.<br />

Si può concludere che il termine “non molto bianche” dello Scamozzi<br />

sia il giu<strong>di</strong>zio più vicino alla realtà.<br />

Il colore delle calci idrauliche naturali, una volta calcinate, estinte, lavorate<br />

ed asciugate, vira dal giallastro pallido ad un debole nocciola<br />

rosato, ad eccezione delle piemontesi Lauriano e Pontestura, dove il<br />

tono rosato sembra leggermente più vivace, ravvivato da una punta<br />

d‟aranciato.<br />

Il Cataneo, nel 1554, annota: “Quando qualche parte della fabbrica<br />

nella qual si lavorasse <strong>di</strong> stucco, per causa <strong>di</strong> grotte, terreno o altro accidente<br />

sentisse humido, overo per li lavori delle fontane, sar a in tal<br />

caso molto a proposito, non solo murare l‟ossa sotto <strong>di</strong> calcina Albazzana,<br />

ma ancora la prima coverta pi grossa sopra tali ossa farla <strong>di</strong><br />

stucco impastato con calce Albazzana, quando questa come habbiamo<br />

detto fa all‟umido meravigliosa presa; ma per esser molto livida, si far<br />

sopra quella la coverta <strong>di</strong> fuore <strong>di</strong> stucco impastato <strong>di</strong> calcina bianca”.<br />

Il geniale architetto restauratore, usa la calce idraulica “Albazzana”<br />

per rifare intonaci caduti a causa dell‟umi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> risalita e sembra lodare<br />

incon<strong>di</strong>zionatamente questa materia, ignorando del tutto il colore<br />

molto livido <strong>di</strong> questa, avendo poi l‟accortezza <strong>di</strong> coprirla con un tonachino<br />

<strong>di</strong> calce grassa bianca.<br />

L‟Abate Filippo Juvara, nelle istruzioni per la Palazzina <strong>di</strong> Caccia da<br />

farsi a Stupinigi, <strong>di</strong> suo pugno prescrive: “Le calcine che si devono<br />

adoperare per le dette muraglie sino a un trabucho fuor <strong>di</strong> terra sar la<br />

calcina <strong>di</strong> Superga forte, ben bagnata e purgata e <strong>cura</strong>ta <strong>di</strong> tutte le giare<br />

e pietre n‟ cotte, e questa sar‟ in pietra e n‟ in polvere”. Qui egli fa<br />

riferimento alla calcina forte, <strong>di</strong> color giallo chiaro, <strong>di</strong> Superga dai ca-<br />

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