Terra, Fuoco, Acqua, Aria: LA CALCE A cura di Alessandro Battaglia ...
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<strong>Terra</strong>, <strong>Fuoco</strong>, <strong>Acqua</strong>, <strong>Aria</strong>: La Calce<br />
1.6 La reattività delle sabbie, la grana ed il colore <strong>di</strong> fondo<br />
Gli aggregati <strong>di</strong> molti tipi <strong>di</strong> malta indagati sono risultati essere essenzialmente<br />
gli stessi: essi consistono in sabbie con una certa <strong>di</strong>stribuzione<br />
granulometrica, forma dei grani e mineralogia, <strong>di</strong>pendenti dal<br />
sito d‟approvvigionamento. In molti casi si è rilevata la presenza <strong>di</strong><br />
grani <strong>di</strong> quarzi e feldspati che affermano la loro caratteristica <strong>di</strong> inerti<br />
durante la presa delle malte: <strong>di</strong> fatto essi non reagiscono idraulicamente<br />
con il legante, se non in tempi lunghissimi e con frazioni assolutamente<br />
irrilevanti. Indagini <strong>di</strong> laboratorio, condotte su parecchi campioni<br />
<strong>di</strong> malta, hanno manifestato valori <strong>di</strong> reattività quasi nulli, tanto<br />
da poter affermare che tale reazione gioca un ruolo decisamente marginale.<br />
Oltre a quarzo e feldspati, la sabbia può contenere piccole<br />
quantità <strong>di</strong> mica ed un vario corredo <strong>di</strong> minerali argillosi, che sono<br />
anch‟essi da considerarsi inerti durante il processo <strong>di</strong> presa ed indurimento<br />
delle malte. Inoltre apporti organici, come fibre vegetali d‟ogni<br />
origine, peli d‟animale od altri rafforzanti, che si trovano comunemente<br />
nelle malte storiche, non possono in alcun modo influenzare i risultati<br />
delle analisi chimiche.<br />
Per quanto attiene al tessuto ed alla natura dei supporti dell‟e<strong>di</strong>lizia<br />
storica minore, ove si rilevano <strong>di</strong>fferenti tipi <strong>di</strong> manufatti composti <strong>di</strong><br />
malta (malte d‟allettamento, intonaci, collette, ecc.), si evince che storicamente,<br />
fino alla fine „300, l‟uso del cotto era predominante come<br />
materiale da costruzione, ed è pressoché unico anche per l‟ornamentazione.<br />
L‟impiego dell‟arenaria, con larghe campiture <strong>di</strong> intonaco,<br />
comincia a prevalere nei secoli XV e XVI e durerà fino ai primi<br />
dell‟Ottocento. Accanto a questi materiali tra<strong>di</strong>zionali è da ricordare<br />
l‟impiego delle pietre pregiate rosse e bianche, giallicce, bigie e berettine,<br />
come i calcari veronesi, la pietra d‟Istria, il Botticino e il Travertino,<br />
il bianco Carrara, il grigio Carnico e le arenarie ed i tufi dai cal<strong>di</strong><br />
toni cromatici quali la pietra leccese, la Trani, la Serena, la Custozza,<br />
la Favignana, e moltissime altre, che non elenchiamo per non <strong>di</strong>lungarci<br />
a <strong>di</strong>smisura.<br />
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