Terra, Fuoco, Acqua, Aria: LA CALCE A cura di Alessandro Battaglia ...
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Capitolo I<br />
Le finiture delle superfici <strong>di</strong> questi e<strong>di</strong>fici, sono state oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse<br />
pratiche, come ad esempio le stuccature dei giunti, la stilatura, la<br />
tonacatura rasosasso , e non <strong>di</strong> rado la tonacatura integrale.<br />
L‟analisi delle finiture delle murature in conci o strutture miste, al <strong>di</strong><br />
sotto dello strato soggetto alla patina del tempo, ha rivelato comunque<br />
la presenza <strong>di</strong> policromie su tutte le superfici (escluse quelle <strong>di</strong>pinte<br />
con affreschi <strong>di</strong> varia espressione pittorica) ricoperte con malte composte<br />
<strong>di</strong> calce e sabbie locali, ove il colore della sabbia determinava il<br />
colore dell‟e<strong>di</strong>ficio stesso.<br />
In conclusione, l‟indagine sulle materie del passato ci fa dedurre, in<br />
via ipotetica, alcune probabili caratteristiche generali sul cromatismo e<br />
sulle sue variazioni nel corso dei secoli. Il colore della città del passato<br />
è indubbiamente caratterizzato da quello delle pietre estratte dai<br />
giacimenti locali. Le caratteristiche estetiche dei materiali, che costituiscono<br />
l‟elemento d‟impiego per riporre in pristino i mancamenti, le<br />
lacune o i totali rifacimenti, dovranno però essere accompagnate da<br />
tecniche applicative che rispettino l‟antica tra<strong>di</strong>zione dell‟uso delle<br />
malte colorate, la loro composizione e stesura, con il particolare intento<br />
<strong>di</strong> mettere in rilievo la grana ed il colore <strong>di</strong> fondo degli intonaci.<br />
Quando vengono approntati risarcimenti <strong>di</strong> malte murarie o rappezzi<br />
<strong>di</strong> intonaci non tinteggiati, questi vanno progettati facendo riferimento<br />
all‟aspetto assuefatto all‟ambiente che le malte applicate assumeranno<br />
definitivamente dopo il periodo <strong>di</strong> maturazione. Le malte superficiali<br />
originarie mostrano una naturale per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> materia che mette in risalto<br />
la loro struttura ed il loro colore; cosa che una malta, posta ex novo,<br />
nasconde sotto lo strato addensato <strong>di</strong> legante sulla sua superficie.<br />
L‟Arte ed il gusto estetico generalmente richiedono che l‟aspetto delle<br />
reintegrazioni risulti convenientemente prossimo a quello delle vecchie<br />
malte che vengono conservate. Per raggiungere tale scopo gli artigiani<br />
restauratori mettono in risalto sia la grana, che il colore <strong>di</strong> fondo<br />
delle nuove malte, rimuovendo adeguatamente dalle superfici quel<br />
velo <strong>di</strong> legante che li nasconde. Diverse sono le tecniche che vengono<br />
adottate per asportare artificialmente il velo <strong>di</strong> calce che ricopre i nuovi<br />
manufatti appena applicati. Scartati i rischiosi proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> lavaggio<br />
acido, che possono provocare conseguenze dannose al manufatto,<br />
si tratta essenzialmente <strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> lavaggio e spazzolatura a<br />
malta semindurita e <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> lavorazione superficiale meccanica a<br />
malta indurita. Nel corso delle prove, è stato anche provato, con successo,<br />
un proce<strong>di</strong>mento meccanizzato basato sull‟abrasione del velo