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Terra, Fuoco, Acqua, Aria: LA CALCE A cura di Alessandro Battaglia ...

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<strong>Terra</strong>, <strong>Fuoco</strong>, <strong>Acqua</strong>, <strong>Aria</strong>: La Calce<br />

nendo in gran considerazione la scelta degli aggregati e i rapporti con<br />

la calce.<br />

L‟affresco richiede, inoltre, una certa velocità d‟esecuzione perché la<br />

superficie d‟intonaco deve essere <strong>di</strong>pinta prima che si compia il processo<br />

<strong>di</strong> carbonatazione: da qui la pratica <strong>di</strong> procedere all‟applicazione<br />

dell‟ultimo strato d‟intonaco e alla pittura per zone limitate (giornate o<br />

bancate).<br />

5.10.1 Cenni sulla tecnica dell’affresco<br />

La tecnica dell‟affresco ha subito rilevanti mo<strong>di</strong>fiche nel corso dei<br />

secoli. Se già nell‟antica Grecia se ne conosceva probabilmente il proce<strong>di</strong>mento,<br />

esso fu certamente applicato nelle opere realizzate a Pompei.<br />

Dall‟epoca paleocristiana all‟alto Me<strong>di</strong>oevo, l‟esecuzione dell‟affresco<br />

è stata legata al sistema detto delle “pontate”, che prevedeva la<br />

lavorazione per livelli successivi della fascia <strong>di</strong> muro antistante i ponti<br />

delle impalcature. A questo proce<strong>di</strong>mento andò sostituendosi, nell‟arte<br />

italiana <strong>di</strong> fine Duecento, l‟usanza <strong>di</strong> lavorare “per giornate”, stendendo<br />

cioè il tonachino solo sulla porzione <strong>di</strong> muro che si intendeva <strong>di</strong>pingere<br />

durante la giornata. L‟utilizzo del sistema delle “giornate” è<br />

essenzialmente legato al nome <strong>di</strong> Giotto, che inaugurò il nuovo metodo<br />

nella grande navata della Basilica Superiore <strong>di</strong> Assisi. Nello stesso<br />

periodo, si <strong>di</strong>ffuse la tecnica delle “sinopie”, <strong>di</strong>segni preparatori color<br />

ocra rosso realizzati sopra il <strong>di</strong>segno a carboncino precedentemente<br />

tracciato sullo strato <strong>di</strong> arriccio. Le più antiche e complete notizie sulla<br />

tra<strong>di</strong>zione della pittura a fresco legata a quest‟epoca ci sono offerte<br />

dal Libro dell‟arte <strong>di</strong> Cennino Cennini (circa 1390). L‟utilizzo delle<br />

sinopie sopravvisse fino al XV secolo, quando fu sostituito dal sistema<br />

dello “spolvero”. In questo proce<strong>di</strong>mento il <strong>di</strong>segno preparatorio veniva<br />

realizzato su carta della grandezza dell‟affresco da eseguire, che<br />

veniva perforata con punte <strong>di</strong> metallo che ne seguivano i contorni; applicata<br />

poi la carta sull‟intonaco, vi si passava sopra un sacchetto <strong>di</strong><br />

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