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Terra, Fuoco, Acqua, Aria: LA CALCE A cura di Alessandro Battaglia ...

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5.8 La sagramatura<br />

<strong>Terra</strong>, <strong>Fuoco</strong>, <strong>Acqua</strong>, <strong>Aria</strong>: La Calce<br />

La sagramatura consiste nella levigatura della superficie muraria<br />

ottenuta in modo da creare un sottilissimo tonachino (talvolta dello<br />

spessore <strong>di</strong> un decimo <strong>di</strong> millimetro) a copertura dei mattoni sui muri<br />

esterni. L‟effetto finale è la formazione d‟uno strato coprente, color<br />

del cocciopesto, in modo che l‟opus testaceum perda ogni suo <strong>di</strong>segno<br />

<strong>di</strong> apparecchiatura, benchè, specialmente quando la parete sagramata è<br />

umida o bagnata, traspaia l‟or<strong>di</strong>to sottostante.<br />

Sull‟applicazione della sagramatura sembra non vi sia una tecnica<br />

comune. La più praticata pare sia quella più dettagliatamente descritta<br />

nei manuali dell‟Ottocento: nelle fabbriche che <strong>di</strong> continuo sono esposte<br />

alle intemperie delle stagioni e all‟eccessivo caldo o freddo, la miglior<br />

pratica che si possa usare per l‟intonaco, la cosiddetta sagramatura,<br />

ma questa non si può <strong>di</strong>ligentemente eseguire che nei muri costruiti<br />

con nuovi mattoni. Come voleva l‟Alberti, dopo aver eretto il<br />

muro a perfezione, con mattoni “ripressati” o “rotati” fatti preparare<br />

espressamente, alla superficie si applicava fior <strong>di</strong> calce mescolato con<br />

polvere <strong>di</strong> mattoni ben fina, poi, con forza, la superficie veniva sfregata,<br />

mantenendo il muro sempre ben bagnato, con un mattone, per ben<br />

rimestare la maltina e costiparla nelle porosità della cortina muraria. Il<br />

lavoro <strong>di</strong> sagramatura continuava senza intermissione in modo da potersi<br />

contare tutti i mattoni che compongono il muro; la superficie veniva<br />

quin<strong>di</strong> passata col taglio rovescio della cazzuola ben affilata, affinchè<br />

si potesse portare il tutto ad una certa levigatura e lustro; infine,<br />

allo scopo <strong>di</strong> rendere la superficie idrorepellente, quando il paramento<br />

era ben asciutto, alla sagramatura venivano passate due mani generose<br />

<strong>di</strong> olio cotto.<br />

A tal proposito c‟è da osservare che non tutti gli operatori chiamati<br />

all‟opera <strong>di</strong> sagramatura avevano a <strong>di</strong>sposizione cortine murarie elevate<br />

con mattoni nuovi preparati in fornace per una così sofisticata e faticosissima<br />

pratica. Spesso il muro era già esistente e non del tutto<br />

adeguato a ricevere un siffatto trattamento: in tal caso, i mastri rabboccavano<br />

il muro con una malta <strong>di</strong> cocciopesto fino e la frattonavano<br />

per ben riempire ogni vacuo superficiale delle malte d‟allettamento<br />

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