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Terra, Fuoco, Acqua, Aria: LA CALCE A cura di Alessandro Battaglia ...

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Capitolo V<br />

condotto da esperti Mastri da Calcina. L‟attenzione posta nella scelta<br />

del calcare aveva come fine il controllo qualitativo della produzione e<br />

l‟impiego <strong>di</strong>fferenziato dei tipi <strong>di</strong> calce ottenuta. Ricorre, infatti, frequentemente<br />

la <strong>di</strong>stinzione fra calcina forte, impiegata prevalentemente<br />

nelle malte <strong>di</strong> allettamento murario e formazione degli intonaci, e<br />

calcina dolce, usata per il confezionamento dei tonachini, delle finiture<br />

e delle scialbature.<br />

L‟esame della documentazione archivistica e della letteratura scientifica<br />

dei secoli, che vanno dal „400 al „700, ha quin<strong>di</strong> evidenziato una<br />

notevole articolazione delle conoscenze empiriche nella scelta dei materiali<br />

per la preparazione della calce. In tutto il territorio nazionale,<br />

con il termine <strong>di</strong> “sassi forti” sono stati tra<strong>di</strong>zionalmente denominati<br />

tutti i calcari marnosi, così come nei medesimi luoghi, le calci ottenute<br />

da queste marne, venivano definite genericamente “Albaresi”.<br />

Obiettivo principale dell‟indagine intrapresa sulle calci idrauliche naturali<br />

storiche, è stato quello <strong>di</strong> verificare, me<strong>di</strong>ante metodologie analitiche<br />

oggettive, quanto riportato nella letteratura del passato sulle caratteristiche<br />

dei <strong>di</strong>fferenti tipi <strong>di</strong> Albarese e sulla proprietà delle calci<br />

ottenute. A questo scopo, i calcari e le marne stu<strong>di</strong>ati sono stati sottoposti<br />

a cottura per realizzare sperimentalmente campioni <strong>di</strong> calce così<br />

come descritto nei vari documenti d‟archivio e testi presi in esame.<br />

Particolare attenzione è stata rivolta alle temperature <strong>di</strong> cottura, scelte<br />

in un intervallo compreso fra 750° e 950°C, tenendo presente che la<br />

produzione della calce avveniva per calcinazione della pietra in fornaci<br />

a cottura intermittente, impiegando legname e fascine come combustibile.<br />

Sulla base dei risultati ottenuti, è stato possibile <strong>di</strong>fferenziare le<br />

calci in relazione alle temperature <strong>di</strong> cottura ed ai principali parametri<br />

mineralogico-petrografici delle rocce <strong>di</strong> partenza.<br />

L‟indagine, seppur empiricamente condotta, ha avuto come scopo <strong>di</strong><br />

mettere a confronto i risultati cromatici delle calci poste in esame e le<br />

connotazioni lessicali che ci pervengono dagli scritti classici e la documentazione<br />

d‟archivio. Qual‟è il significato degli aggettivi che<br />

identificano i colori delle calci idrauliche naturali del passato? Laddove<br />

il Palla<strong>di</strong>o definisce “nigra” la calce Padoana d‟Albettone, a quale<br />

colore allude?<br />

Lo Scamozzi, fonte inesauribile <strong>di</strong> conoscenza dei luoghi <strong>di</strong> provenienza<br />

proprio <strong>di</strong> questa sorta <strong>di</strong> pietre da calcina, descrive i medesimi<br />

calcari marnosi come pietre che “son molto gravi e pesanti, del color

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