Terra, Fuoco, Acqua, Aria: LA CALCE A cura di Alessandro Battaglia ...
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Capitolo I<br />
Una muratura, in normali con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione, presenta un pH<br />
<strong>di</strong> 7.2 circa, appena superiore alla neutralità. Se viene applicata una<br />
malta a base <strong>di</strong> calce che presenta un pH attorno a 13, ovvero molto<br />
basico, si vengono a creare sulla muratura delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> maggiore<br />
mobilità ionica fino a che non avviene la completa carbonatazione<br />
della calce e il conseguente abbassamento <strong>di</strong> pH, che si verifica in<br />
me<strong>di</strong>a dopo 90 giorni. Al contrario una malta <strong>di</strong> cemento continua a<br />
produrre, per vari mesi, calcio idrossido a seguito della reazione <strong>di</strong><br />
idratazione del cemento. In tal modo mantiene delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pH<br />
elevato e maggiore mobilità ionica per perio<strong>di</strong> più prolungati rispetto<br />
alla malta <strong>di</strong> calce. Fra le sostanze potenzialmente dannose sono da<br />
annoverare i vari tipi <strong>di</strong> sali che, in presenza <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà, possono produrre<br />
varie tipologie <strong>di</strong> degrado. I nitrati, i cloruri, i solfati e i relativi<br />
cationi (so<strong>di</strong>o, potassio, calcio, magnesio), possono produrre delle<br />
pressioni <strong>di</strong> cristallizzazione e idratazione a seguito dei cicli <strong>di</strong> evaporazione<br />
e cristallizzazione nei pori dei materiali.<br />
L‟aggiunta <strong>di</strong> cemento, ed in particolare quella dolosa <strong>di</strong> cemento<br />
bianco, che non lascia segni visibili, viene spesso effettuata dagli operatori,<br />
soprattutto con l‟intento <strong>di</strong> accelerare i tempi <strong>di</strong> presa e <strong>di</strong> lavoro.<br />
Questa esigenza però, per quanto <strong>di</strong>scutibile possa essere, non può<br />
che essere accolta; pertanto nel corso della ricerca sono state stu<strong>di</strong>ate e<br />
provate malte legate con specifici tipi <strong>di</strong> calce aerea ed aggiunte <strong>di</strong><br />
materie ad effetto pozzolanico, non soggette ai rischi aggressivi predetti,<br />
con le quali è stato possibile conseguire tempi accettabili <strong>di</strong> fine<br />
presa, che potessero sod<strong>di</strong>sfare le esigenze progettuali. Al fine <strong>di</strong> ottenere<br />
un legante a presa idraulica sono stati sperimentati come aggregati<br />
ad effetto pozzolanico alcune pozzolane zeolitiche laziali e campane,<br />
pozzolane silicee e cocciopesto; inoltre, come aggiunte idraulicizzanti,<br />
sono stati impiegati, in varie proporzioni, finissimi metacaolini<br />
e <strong>di</strong>atomiti.<br />
Per ciascun impasto sono stati determinati tutti i dati tecnici e scientifici<br />
rilevabili, al fine <strong>di</strong> caratterizzare la specificità <strong>di</strong> ogni campione.<br />
Il risultato è un quadro che pone in relazione le formulazioni sperimentate<br />
<strong>di</strong> varie proporzioni, con moduli elastici, i tempi <strong>di</strong> presa ed il<br />
colore <strong>di</strong> ogni singola malta essiccata.