esperienze di avvio degli organismi di vigilanza ex d.lgs n. 231/2001

102
f) Infine, rispetto alla valutazione relativa all’idoneità
dell’o.d.v. rispetto alla finalità di vigilanza e di controllo,
potrebbe essere individuato, quale ulteriore parametro
di giudizio, il riconoscimento in capo a tale
organo anche della possibilità di disporre di un autonomo
potere sanzionatorio.
3. Un terzo profilo di indagine attiene alla regolamentazione
del funzionamento dell’organismo di Vigilanza, in vista
di una reale idoneità dell’organo a prevenire la realizzazione
di fatti di reato.
a) Particolarmente rilevante appare la questione della specificità
della funzione svolta dall’o.d.v. rispetto ad altri
organi societari deputati al controllo, nonché delle
eventuali sovrapposizioni delle rispettive attività (talora
avvertite come problematiche ed eccessivamente onerose
dagli operatori, talaltra valutate quali ulteriori
garanzie di efficacia dei controlli, spesso in ragione
delle diverse dimensioni dell’ente o del gruppo), dal
momento che la peculiarità della funzione attribuita
all’organismo previsto dal d.lgs. n. 231 dipende dalla
finalità di prevenire la commissione di reati. Ne deriva
che la particolare proiezione finalistica dell’attività
svolta impone una coerente e congruente modulazione e
regolamentazione della funzione di controllo e prevenzione.
A tal proposito, si segnala la necessaria modifica
della struttura interna di svolgimento dell’attività di
controllo a seguito della recente estensione della
responsabilità amministrativa degli enti in relazione
alla materia della sicurezza del lavoro. La maggiore
novità, in questo senso, sembra essere la necessità di
prevenire la realizzazione di reati colposi, con evidenti
ricadute sulla più approfondita e capillare attività di
controllo richiesta all’o.d.v. e necessaria a tal fine.
b) Rispetto al tema dell’idoneità dello strumento di con-