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esperienze di avvio degli organismi di vigilanza ex d.lgs n. 231/2001

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che aspettativa in una crescente tassatività dei criteri elaborati<br />

dalla giurisprudenza per giu<strong>di</strong>care questi modelli sia legittima<br />

e, soprattutto, coerente proprio con quel principio costituzionale<br />

<strong>di</strong> tassatività che dovrebbe vincolare, oltre che il legislatore,<br />

anche il giu<strong>di</strong>ce, nel comune intento (per riprendere le<br />

parole usate dalla Corte costituzionale nella notissima sentenza<br />

n. 364/1988) <strong>di</strong> garantire ai citta<strong>di</strong>ni «la sicurezza giuri<strong>di</strong>ca<br />

delle consentite, libere scelte d’azione». Certamente ogni<br />

decisione giu<strong>di</strong>ziale si confronta con le particolarità uniche e<br />

irripetibili del caso concreto, ma deve essere anche possibile<br />

ricondurne la logica a criteri oggettivi e riconoscibili, su cui ci<br />

si possa basare come guida per la propria azione.<br />

Un altro brevissimo spunto, che si lega a quanto <strong>di</strong>ceva<br />

all’inizio il prof. Piergallini. Nei vari incontri che abbiamo<br />

organizzato con le aziende, e in particolare con esponenti <strong>degli</strong><br />

<strong>organismi</strong> <strong>di</strong> <strong>vigilanza</strong>, abbiamo raccolto gran<strong>di</strong> apprezzamenti<br />

per la nostra iniziativa, per la serietà del nostro intento <strong>di</strong><br />

ascoltare - e far ascoltare tra loro – le spesso sofferte <strong>esperienze</strong><br />

applicative <strong>di</strong> quel delicatissimo corpus normativo che è il<br />

d.<strong>lgs</strong>. n. <strong>231</strong>. Forse per la prima volta in forma così ampia, le<br />

aziende hanno colto un’occasione per scambiare e confrontare<br />

almeno in parte le <strong>esperienze</strong> acquisite e le soluzioni<br />

approntate in materia <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> organizzazione e gestione,<br />

e relative alla funzionalità dei rispettivi <strong>organismi</strong> <strong>di</strong> <strong>vigilanza</strong>.<br />

La tendenza corrente, come invece sappiamo e come ricordava<br />

appunto il prof. Piergallini, è a tenersi per sé il knowhow,<br />

spesso molto costoso, che ha portato alla formazione dei<br />

modelli. Una tendenza che a volte nasce non solo da ragioni<br />

legittimamente concorrenziali (è giusto che le imprese si facciano<br />

concorrenza anche sul terreno della produzione <strong>di</strong> legalità),<br />

ma anche da altre, un po’ meno commendevoli o quanto<br />

meno strettamente commerciali, visto che, come molti sanno,<br />

ci sono gran<strong>di</strong> aziende che “vendono” i loro modelli <strong>di</strong> prevenzione<br />

e le loro conoscenze in materia a quelle più piccole, che<br />

ovviamente non possono sostenere gli oneri <strong>di</strong> una ricerca ad<br />

hoc. Ecco io credo che ogni iniziativa <strong>di</strong> scambio e <strong>di</strong>ffusione<br />

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