esperienze di avvio degli organismi di vigilanza ex d.lgs n. 231/2001
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AMATO: Volevo fare qualche riflessione partendo da<br />
un’esperienza pratica, perché credo che una riflessione non<br />
agganciata a una vicenda giu<strong>di</strong>ziaria lascerebbe il tempo che<br />
trova. Mi ricollego al primo caso <strong>di</strong> applicazione del d.<strong>lgs</strong>. n.<br />
<strong>231</strong>/01, verificatosi a Roma. Il proce<strong>di</strong>mento penale, aperto a<br />
carico <strong>di</strong> taluni enti, aveva come reato presupposto quello <strong>di</strong><br />
corruzione. In quel contesto, è stata avanzata richiesta <strong>di</strong> applicazione<br />
<strong>di</strong> misura cautelare a carico delle persone giuri<strong>di</strong>che<br />
citate in qualità <strong>di</strong> responsabili amministrativi. Nell’ambito <strong>di</strong><br />
questo sub-proce<strong>di</strong>mento, l’ente ha presentato una serie <strong>di</strong><br />
mo<strong>di</strong>fiche del proprio apparato strutturale, al fine <strong>di</strong> ottenere<br />
(come in concreto poi ha ottenuto) la sospensione dell’applicazione<br />
della misura cautelare.<br />
Ebbene, in tale occasione il giu<strong>di</strong>ce che ha emesso il<br />
provve<strong>di</strong>mento, nell’apprezzare e nel valutare le mo<strong>di</strong>fiche<br />
che l’ente aveva apportato al suo apparato strutturale, tra l’altro<br />
costituendo <strong>ex</strong> post quel modello organizzativo che <strong>ex</strong> ante<br />
non era stato istituito, ha sviluppato una serie <strong>di</strong> considerazioni<br />
che mi sembrano perfettamente pertinenti all’oggetto del<br />
primo quesito e che consentono <strong>di</strong> sviluppare una serie <strong>di</strong><br />
riflessioni. In particolare, la questione della presenza nell’organismo<br />
<strong>di</strong> <strong>vigilanza</strong> <strong>di</strong> professionisti esterni e/o <strong>di</strong> soggetti<br />
<strong>di</strong>pendenti dall’ente.<br />
Credo che l’una e l’altra opzione non debbano essere intese<br />
nelle proprie estreme conseguenze. La presenza <strong>di</strong> professionisti<br />
esterni è indubitabilmente un fattore che può garantire<br />
autonomia e in<strong>di</strong>pendenza. Tuttavia, è anche vero che se la presenza<br />
<strong>di</strong> professionisti esterni non è corredata da una serie <strong>di</strong><br />
accortezze - che riguar<strong>di</strong>no le modalità <strong>di</strong> nomina, l’eventuale<br />
previsione <strong>di</strong> proroga dell’incarico, o previsioni rigorose circa<br />
l’impossibilità <strong>di</strong> revoca dello stesso incarico - il tentativo <strong>di</strong><br />
introdurre un soggetto in<strong>di</strong>pendente viene meno tout court.<br />
Sotto il versante della presenza <strong>di</strong> persone <strong>di</strong>pendenti dall’ente<br />
fra i membri dell’organismo <strong>di</strong> <strong>vigilanza</strong>, nell’or<strong>di</strong>nan-<br />
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