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antinfort<strong>un</strong>istica. Tali interventi, dei quali l’ultimo è com<strong>un</strong>que obbligatoriamente previsto dalla<br />

legislazione sul lavoro, se adeguatamente diffusi e soprattutto standardizzati nei metodi, potranno<br />

costituire, oltre che <strong>un</strong> adiuvante al miglioramento delle condizioni di salute nelle imprese, il<br />

terreno più adatto <strong>per</strong> l’approccio ai problemi connessi con le malattie lavoro-associate e quindi <strong>per</strong><br />

la soluzione di questioni di salute di carattere generale (19).<br />

Certamente l’espansione della medicina negli ambienti di lavoro dovrà essere sottoposta a<br />

valutazioni di tipo costo-beneficio, dimostrative cioè di <strong>un</strong>a maggior efficacia, a pari o minore<br />

costo, rispetto ad analoghi interventi nell’ambito della generale organizzazione sanitaria.<br />

Va notato che in <strong>un</strong>a realtà economicamente sensibile come quella aziendale il rapporto<br />

costo-beneficio può costituire <strong>un</strong> criterio, il quale più che chiarire, confonde. I benefici infatti<br />

tendono ad essere misurati in rapporto ai costi attuali più che agli ideali di benessere, con eventuale<br />

diminuzione dei costi futuri. In tal senso devono essere valutati i dubbi, espressi da molti<br />

imprenditori e manager, a riguardo della positività del rapporto beneficio/costo dei programmi di<br />

medicina all’interno delle imprese. Si deve infatti tenere conto che i costi associati con la salute, la<br />

sicurezza e la bonifica ambientale nelle aziende possono avere riscontri non immediati ma reali,<br />

come la promozione di <strong>un</strong>o stile di vita positivo, <strong>un</strong>a miglior salute e <strong>un</strong>a vita più l<strong>un</strong>ga. Questi a<br />

loro volta possono tradursi nella prevenzione di morti e invalidità premature, in <strong>un</strong>a crescita<br />

dell’interesse con conseguente riduzione dell’assenteismo e aumento di produttività. Tali<br />

conseguenze richiedono tempo <strong>per</strong> stabilirsi e la loro ricaduta positiva <strong>sulla</strong> impresa promotrice<br />

degli interventi deve essere pensata come l’effetto di <strong>un</strong> investimento a scadenza medio-l<strong>un</strong>ga,<br />

soprattutto se si parte da <strong>un</strong>a situazione assolutamente iniziale, come è frequentemente il caso<br />

italiano.<br />

Per quanto concerne l’utilizzo di criteri esclusivamente economicistici nella <strong>valutazione</strong> dei<br />

rapporti costo-beneficio degli interventi di prevenzione e diagnosi precoce, vale la pena di riportare<br />

<strong>un</strong>a osservazione che appare molto logica A chi si lamentava che era eccessiva <strong>un</strong>a spesa di 2000<br />

dollari <strong>per</strong> la diagnosi di <strong>un</strong> cancro alla mammella attraverso lo screening di 500 donne, è stato fatto<br />

notare che le cose potevano essere guardate da <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to di vista rovesciato. In realtà erano stati<br />

spesi 4 dollari a testa <strong>per</strong> assicurare a 499 donne di non avere il cancro alla mammella e <strong>per</strong><br />

diagnosticare precocemente <strong>un</strong> caso di tumore, che con <strong>un</strong> opport<strong>un</strong>o trattamento avrebbe potuto<br />

avere <strong>un</strong>a prognosi migliore. E bisogna dire che, considerato così, il risultato non è affatto male.<br />

Bibliografia<br />

1. Molteni G, Cesana GC, editori. Lavoro, terziario e salute. Milano: Masson; 1991.<br />

2. CENSIS. 35° rapporto <strong>sulla</strong> situazione sociale del paese. Milano: Francoangeli; 2001.<br />

3. Taylor BJ, Burridge J. Trends in death, disablement and sickness absence in the British<br />

Post Office, since 1881. Brit J Ind Med. 1982;39:1-10.<br />

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benessere lavoro correlati. G <strong>It</strong> Med Lav Erg. 1998;20:157-162.<br />

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1976. p. 889.<br />

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misconceptions. Can Med Ass J. 1976;115:53-56.<br />

9. Selye H. Stress in heath and disease. Boston: Butterworth; 1976.<br />

10. Cesana GC, Grieco A. Methodology in workstress studies. In: Wegmann HM, editore.<br />

Breakdown in human adaptation to stress. Dordrecht: Martinus Nijhoff Publishers; 1984.<br />

p 606-622.<br />

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