22.10.2014 Views

documento per un consenso sulla valutazione ... - Unipd-Org.It

documento per un consenso sulla valutazione ... - Unipd-Org.It

documento per un consenso sulla valutazione ... - Unipd-Org.It

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Allegato 3<br />

VALUTAZIONE DELLE RISORSE DI COPING E DI RESILIENCE<br />

(Maria Elena Magrin)<br />

Da circa 20 anni esiste in psicologia della salute <strong>un</strong> <strong>consenso</strong> pressoché <strong>un</strong>anime nei confronti del<br />

modello transazionale di Lazarus e Folkman (1984) nell’ambito del quale si definisce lo stress come<br />

“Una relazione tra <strong>per</strong>sona e ambiente, <strong>per</strong>cepita e valutata dal soggetto come eccedente le sue<br />

risorse, e in grado di mettere in <strong>per</strong>icolo il suo benessere”. Lo stress si configura quindi<br />

eminentemente come problema di adattamento che diventa fattore di rischio <strong>per</strong> la salute solo in<br />

seguito ad <strong>un</strong> processo di <strong>valutazione</strong> cognitiva articolato in tre step:<br />

il soggetto acquisisce consapevolezza dello stressor e lo valuta rilevante <strong>per</strong> il proprio benessere<br />

(appraisal primario)<br />

il soggetto valuta insufficienti le proprie abilità e risorse di coping <strong>per</strong> far fronte allo stressor<br />

il soggetto rivaluta complessivamente la situazione originaria.<br />

Per questo motivo, la <strong>valutazione</strong> dello stress si avvale in primo luogo di misure di <strong>per</strong>cezione del<br />

benessere/malessere soggettivamente <strong>per</strong>cepito, come misure indirette del processo di appraisal<br />

primario.<br />

Di pari rilevanza è da considerarsi la <strong>valutazione</strong> delle abilità di coping (appraisal secondario),<br />

ovvero delle risorse a disposizione dei soggetti “<strong>per</strong> gestire (ridurre attenuare, dominare e tollerare)<br />

le richieste interne ed esterne poste da quelle interrelazioni <strong>per</strong>sona-ambiente che vengono valutate<br />

come eccedenti le risorse possedute”.<br />

Tale <strong>valutazione</strong> potrà accompagnare la <strong>valutazione</strong> di benessere/malessere <strong>per</strong> definire più<br />

appropriatamente la condizione di rischio stress ma potrà anche essere effettuata indipendentemente<br />

dalla prima, al fine di monitorare preventivamente i fattori di vulnerabilità legati agli stili di<br />

gestione prevalenti ed indirizzare interventi mirati di potenziamento.<br />

Numerosissime sono le scale di <strong>valutazione</strong> degli stili di coping re<strong>per</strong>ibili in letteratura, alc<strong>un</strong>e<br />

considerano il coping come disposizione o tratto soggettivo, altre come indicatore specifico di <strong>un</strong>a<br />

situazione; in quest’ultima categoria sono re<strong>per</strong>ibili scale che prendono in considerazione in modo<br />

particolare la situazione lavorativa.<br />

A fianco all’approccio tradizionale indirizzato all’individuazione dei fattori di vulnerabilità del<br />

soggetto e all’analisi delle sue strategie di adattamento (coping), più recentemente la psicologia sta<br />

spostando la sua attenzione verso i cosiddetti fattori di resilience che consentono al soggetto di far<br />

fronte a situazioni anche altamente stressanti con esiti positivi e costruttivi (sotto forma di crescita,<br />

sviluppo e apprendimento di nuove modalità di coping).<br />

La <strong>valutazione</strong> dei fattori di resilience fa capo all’orientamento salutogenico.<br />

In questa prospettiva la condizione di “rischio” è, in <strong>un</strong> certo senso, generalizzata.<br />

Appare utile <strong>per</strong>tanto identificare le Risorse di Resistenza Generale (GRR) ovvero i meccanismi<br />

respingenti, medianti, o migliorativi contro l’effetto negativo degli stressors che consentono di<br />

prevenire la rottura dell’equilibrio omeostatico e favoriscono la cosiddetta ‘flessibilità omeostatica’.<br />

Si tratta complessivamente di fattori latenti, potenzialmente implicati e com<strong>un</strong>i alle diverse strategie<br />

di coping nei confronti dello stress e <strong>per</strong>tanto considerati protettivi nei confronti dello sviluppo di<br />

sintomatologie stress-correlate.<br />

Un fattore di resilience ad ampio spettro è il Senso di Coerenza SOC (Antonowsky) ossia <strong>un</strong><br />

orientamento globale dell’individuo che include tre dimensioni: comprensibilità (convinzione circa<br />

la prevedibilità e comprensività degli stimoli interni ed esterni), fronteggiabilità (convinzione circa<br />

la disponibilità delle risorse) e significatività (<strong>per</strong>cezione delle richieste ambientali come sfide che<br />

86

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!