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variabili intervenienti. L'affidabilità delle catecolamine come indicatori di stress deve essere<br />

considerata praticamente ignota.<br />

Negli studi sul campo, il dosaggio urinario è in genere il metodo più adatto <strong>per</strong> misurare la<br />

produzione di catecolamine. I valori plasmatici infatti rappresentano i livelli di attività nei minuti<br />

immediatamente precedenti il prelievo, essendo l'emivita dell'adrenalina e della noradrenalina<br />

rispettivamente 1,2 e 2,5 minuti. Inoltre l'applicazione di <strong>un</strong> catetere venoso, o più semplicemente<br />

di <strong>un</strong> butterfly, <strong>per</strong> valutare la secrezione continua di catecolamine, è spesso impossibile o non<br />

accettato, oltre che fattore non secondario di aumento delle stesse catecolamine . La raccolta di<br />

campioni di urina, riferiti solitamente a <strong>per</strong>iodi di 8, 12 o 24 ore, dà anch'essa molti problemi, <strong>per</strong> la<br />

necessità di tenere <strong>un</strong> diario di ogni evento o consumo, di portare in giro i contenitori, di collocarli<br />

in frigo tra le minzioni. Recentemente è stato messo a p<strong>un</strong>to <strong>un</strong> dispositivo semiautomatico, portatile<br />

<strong>per</strong> la raccolta di campioni frazionati e rappresentativi di urina.<br />

Infine, grande cura è richiesta <strong>per</strong> le procedure di immagazzinamento e dosaggio. Il primo<br />

richiede <strong>un</strong> trattamento particolare (acidificazione e aggi<strong>un</strong>ta di EDTA) e l'immediata refrigerazione<br />

(fino a -80 °C se si prevedono tempi l<strong>un</strong>ghi); il secondo è ottenuto al meglio usando la<br />

cromatografia liquida con detector elettrochimico, <strong>per</strong> cui sono stati proposti metodi automatici con<br />

buoni risultati.<br />

Cortisolo. Il cortisolo e i suoi metaboliti, più frequentemente 17-OH e 11-OH<br />

corticosteroidi, sono misure della attivazione dell'asse ipotalamo-ipofisi-corticosurrene, che<br />

originalmente Selye identificò come la "definizione o<strong>per</strong>azionistica" di stress.<br />

La secrezione di cortisolo aumenta in risposta a molti stimoli che fanno aumentare pure le<br />

catecolamine. Tuttavia l'aumento sembrerebbe più consistente a fronte di eventi nuovi capaci di<br />

produrre reazioni di allerta.<br />

L'interesse all'accresciuta produzione di cortisolo in condizioni di stress è dovuto alle<br />

possibili connessioni con l'i<strong>per</strong>tensione, l'obesità, il diabete e la malattia coronarica, attraverso le<br />

influenze positive sul riassorbimento del sodio e l'insensibilità insulinica. Altri importanti effetti,<br />

che possono peggiorare gli esiti della reazione di stress, sono la depressione del sistema<br />

imm<strong>un</strong>itario e l'accentuazione della sensibilità adrenergica. Sfort<strong>un</strong>atamente, come le catecolamine,<br />

il cortisolo risente di molte variabili intervenienti e, ancora <strong>un</strong>a volta, le certezze <strong>sulla</strong> affidabilità<br />

della sua misura sono scarse.<br />

Negli studi in campo reale, la misura della produzione di cortisolo è stata <strong>per</strong> molto tempo<br />

generalmente eseguita sulle urine, tenendo conto della pron<strong>un</strong>ciata variabilità circadiana della<br />

secrezione. Migliori risultati sono ora ottenuti con dosaggi salivari attraverso metodi imm<strong>un</strong>oenzimatici<br />

(24).<br />

Altri parametri sono stati utilizzati nella ricerca sullo stress, dai test di reattività, alla<br />

pupillometria, alla registrazione della attività elettrofisiologica dei muscoli (elettromiogramma), del<br />

sistema nervoso centrale (elettroencefalogramma e potenziali evocati) e soprattutto della pelle<br />

("galvanic skin response" o modificazioni della conduttanza elettrica della cute in presenza di<br />

modificazioni dell'emotività). Per queste misurazioni sono purtroppo richieste condizioni ambientali<br />

controllate o apparecchiature ingombranti non adatte <strong>per</strong> gli studi su numeri ampi di soggetti e sul<br />

campo.<br />

Recentemente è stata presa in considerazione la possibilità di utilizzare come indicatori di<br />

stress alc<strong>un</strong>e delle già citate conseguenze biochimiche della attivazione neurovegetativa e<br />

neuroendocrina, quali soprattutto lipidi ematici ed emoglobina glicosilata. Tali parametri possono<br />

potenziare il contenuto epidemiologico della ricerca sullo stress, <strong>per</strong> la loro relativamente più<br />

elevata affidabilità e <strong>per</strong> la nota associazione con malattie assai diffuse tra la popolazione. Tuttavia,<br />

costituendo stime indirette di processi cronici, essi sono soggetti a molti fattori di confondimento,<br />

derivanti dall'eredità, dal sesso, dalla costituzionalità e dalle abitudini di vita. Mentre l’utilizzo<br />

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