22.10.2014 Views

documento per un consenso sulla valutazione ... - Unipd-Org.It

documento per un consenso sulla valutazione ... - Unipd-Org.It

documento per un consenso sulla valutazione ... - Unipd-Org.It

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

cardiovascolare, locomotore, digerente ecc. Diventano molto importanti gli studi epidemiologici di<br />

morbosità e di mortalità e, in particolare, la <strong>valutazione</strong> della suscettibilità individuale all’ambiente<br />

fisico-chimico e psicosociale. I gruppi di lavoratori vulnerabili sono in consistente aumento nei<br />

paesi industrializzati: basti pensare alle modificazioni demografiche citate in precedenza (aumento<br />

dell’età media e delle donne) e alla moderna tendenza a favorire il lavoro dei soggetti portatori di<br />

handicap di vario grado.<br />

A stimolare l’attenzione verso lo studio della suscettibilità individuale contribuisce anche la<br />

recente espansione degli studi genetici. E’ <strong>un</strong> fatto ormai accertato che il rischio di malattie cronico<br />

degenerative è dipendente da polimorfismi la cui espressione fenotipica non è deterministica, ma<br />

legata al contesto ambientale (17). Ciò è dimostrato <strong>per</strong> esempio da studi sull’i<strong>per</strong>tensione, che<br />

documentano <strong>per</strong> esempio come l’ingestione di quantità eccessive di sale sia i<strong>per</strong>tensivogena <strong>per</strong><br />

alc<strong>un</strong>i soggetti e non <strong>per</strong> altri. Tale modello vale anche <strong>per</strong> il fumo di sigaretta, l’obesità, la<br />

sedenterietà e l’esposizione a tossici ambientali. L’epidemiologia genetica sta così diventando <strong>un</strong><br />

campo promettente <strong>per</strong> identificare individui a rischio e segnalare necessità di interventi preventivi<br />

in interi gruppi di popolazione.<br />

Stante la com<strong>un</strong>anza di esigenze e di problemi che si pongono alla medicina del lavoro e alla<br />

medicina in generale, risulta evidente l’importanza della connessione tra le due, al fine di migliorare<br />

gli interventi sanitari attraverso la considerazione dell’individuo non come monade ma come parte<br />

di <strong>un</strong> gruppo e di <strong>un</strong> ambiente. All’interno di questa moderna tendenza appare inaccettabile ritenere<br />

gli impiegati e, genericamente, i non-o<strong>per</strong>ai esenti dalla necessità di sorveglianza sanitaria <strong>per</strong>ché<br />

imm<strong>un</strong>i da rischi occupazionali specifici o identificabili. Un simile ass<strong>un</strong>to è verosimilmente errato<br />

in quanto esclude i nessi imprescindibili tra processi di adattamento psico-fisiologico, disordine e<br />

malattia. Gli elevati livelli di assenteismo, il processo di medicalizzazione spinta del disagio sociale,<br />

l’abuso di farmaci e di prestazioni sanitarie in genere, i frequenti insuccessi delle campagne di<br />

prevenzione primaria e secondaria nella popolazione generale, le difficoltà al reinserimento sociale<br />

dei soggetti portatori di handicap fanno delle com<strong>un</strong>ità lavorative – e le più estese sono<br />

caratterizzate da lavoro di ufficio – <strong>un</strong> ambito privilegiato <strong>per</strong> gli interventi a protezione della<br />

salute. Dal lavoro provengono sicuramente alc<strong>un</strong>e fonti significative di inquinamento ambientale,<br />

ma anche gli impulsi maggiori al benessere, agli stili di vita prevalenti, alle esigenze di nuove<br />

organizzazioni della sicurezza sociale con i conseguenti costi e investimenti, pubblici e privati,<br />

umani e finanziari.<br />

L’insieme delle considerazioni svolte ha indotto le imprese più sensibili a inserire<br />

effettivamente (secondo anche le citate indicazioni legislative) la tutela della salute dei dipendenti<br />

nella finalità aziendale. Ciò vale soprattutto <strong>per</strong> le grosse corporation americane che, sostenendo<br />

frequentemente i costi della assicurazione sanitaria, sono indotte, magari da criteri puramente<br />

economicistici, a promuovere <strong>un</strong>a “manutenzione” degli uomini oltre che delle macchine. Nelle<br />

spese di produzione vengono così previsti programmi di tutela della salute che hanno come fine non<br />

solo quello di obbedire alla legislazione sul lavoro, ma anche quello di preservare <strong>un</strong> “patrimonio”<br />

di <strong>per</strong>sonale es<strong>per</strong>to, non “intaccato” da malattie prevenibili e quindi disponibile ad aumentare<br />

sempre più la produttività. Sebbene queste valutazioni possano sembrare crudamente “affaristiche”,<br />

gli effetti <strong>sulla</strong> salute dei lavoratori e della popolazione in genere sono evidenti. Molte delle<br />

conoscenze sul rischio cardiovascolare e sul modo migliore <strong>per</strong> ridurlo o addirittura prevenirlo sono<br />

state prodotte da programmi di medicina aziendale, iniziati negli Stati Uniti a metà degli anni<br />

Sessanta. Sulla base di questi risultati, le aree principali in cui si prevedono i maggiori sviluppi dei<br />

programmi di tutela della salute negli ambienti di lavoro sono nell’ordine (18): a) l’abbattimento<br />

dello stress, che costituisce <strong>un</strong> campo di intervento quattro volte più grande di quello<br />

immediatamente seguente, il quale, insieme agli altri rientra in qualche modo nella stessa<br />

problematica; b) il miglioramento della forma fisica, che occupava il primo posto solo pochi anni<br />

fa; c) lo screening e il controllo non farmacologico della i<strong>per</strong>tensione; d) l’abuso di alcool, farmaci<br />

e droghe; e) il fumo di sigaretta; f) la nutrizione e il controllo del peso; g) lo screening dei tumori;<br />

h) programmi specifici <strong>per</strong> singole mansioni, concernenti posture, lavori <strong>per</strong>icolosi e<br />

9

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!