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documento per un consenso sulla valutazione ... - Unipd-Org.It

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necessario prendere in considerazione non soltanto la natura delle mansioni prestate ma anche le<br />

circostanze di fatto in cui il lavoratore o<strong>per</strong>a.<br />

Il Consiglio di Stato, con la decisione n. 800/05 ha accolto il ricorso in appello,<br />

riconoscendo la dipendenza da causa di servizio, della vedova di <strong>un</strong> soggetto deceduto <strong>per</strong><br />

cardiopatia ischemica aggravatasi negli anni in seguito anche ai continui stress lavorativi.<br />

5.2. Il problema della idoneità lavorativa e della sorveglianza sanitaria nei lavoratori esposti a<br />

stress (Cesana)<br />

Vengono di seguito proposti alc<strong>un</strong>i contributi <strong>per</strong> la discussione del problema indicato nel<br />

titolo. La sua soluzione non è ancora definita ed è anzi da considerare con grande prudenza. Questa<br />

è la ragione principale <strong>per</strong> cui il gruppo di lavoro ha deciso <strong>per</strong> <strong>un</strong> <strong>documento</strong> di premessa alla<br />

formulazione di linee guida, che potranno essere definite solo dopo <strong>un</strong> ampio confronto tra tutti i<br />

soggetti coinvolti nel problema. L’es<strong>per</strong>ienza di affronto clinico ed epidemiologico dello stress da<br />

lavoro in <strong>It</strong>alia è tanto iniziale, quanto in espansione, anche a causa di sovrapposizioni con altri<br />

aspetti, come il mobbing e la violenza fisica sul lavoro, i quali pur essendo in relazione con lo<br />

stress, non ne fanno propriamente parte, avendo caratteristiche più di natura legale e medico-legale.<br />

A proposito di tali aspetti il gruppo di lavoro ha ritenuto di includere in appendice due documenti<br />

(Allegati 4 e 5), che possono essere utili <strong>per</strong> valutare l’opport<strong>un</strong>ità di mettere a p<strong>un</strong>to linee guida<br />

proprie.<br />

5.2.1. L’idoneità lavorativa<br />

Da quanto riportato nel presente <strong>documento</strong> è indiscutibile che lo stress, inteso come<br />

condizione cronica o acuta di disagio dovuta a <strong>per</strong>icolo obiettivo, stimolo emozionale intenso o<br />

ansia, determini disordine sul piano clinico. Lo stress rallenta la guarigione, scatena crisi acute in<br />

portatori di patologie croniche; in rari casi è individuato come pressoché <strong>un</strong>ico fattore di catastrofi<br />

patologiche, <strong>per</strong> lo più di natura cardiovascolare.<br />

Lo stress è anche <strong>un</strong>a folk illness, ovvero <strong>un</strong>a modalità popolare di interpretare la difficoltà<br />

esistenziale come malattia sistemica, o viceversa. Ciò vale anche <strong>per</strong> il mondo del lavoro, dove<br />

l’accusa di sintomi da stress traduce l’insofferenza a situazioni di disadattamento occupazionale,<br />

che, così, da problema prevalentemente organizzativo, sindacale o manageriale, diventa medico.<br />

Anzi questo è il caso più frequente in cui vengono den<strong>un</strong>ciate condizioni di stress lavorativo<br />

individuale.<br />

In presenza di richiesta di <strong>valutazione</strong> della idoneità lavorativa <strong>per</strong> malattia da stress, il<br />

medico competente deve in primo luogo identificare la malattia, in secondo luogo verificare la<br />

plausibilità biologica della relazione tra malattia e stress, in terzo luogo documentare app<strong>un</strong>to la<br />

relazione della malattia con lo stress, ovvero con la situazione lavorativa origine di esso.<br />

Il primo e il secondo passaggio non presentano grandi difficoltà, se non quella, variamente<br />

frequente, di dover inquadrare in <strong>un</strong>’<strong>un</strong>ica sindrome disadattativa sintomi mal definiti, raramente di<br />

“pura” natura nervosa. Tale difficoltà si affronta - affrontando il terzo passaggio, indubbiamente<br />

non semplice - con <strong>un</strong>a procedura possibilmente standardizzata.<br />

Nella nostra es<strong>per</strong>ienza, cardine di detta procedura è l’esame psicodiagnostico. Il ricorso a<br />

esso è inevitabile <strong>per</strong> due ragioni: a) la necessità di valutare l’idoneità lavorativa <strong>per</strong> motivi di stress<br />

è fenomeno relativamente raro, che fa supporre <strong>un</strong>a particolare fragilità della <strong>per</strong>sonalità del<br />

lavoratore affetto; b) nelle teorie psicologiche correnti, il lavoro, a meno di quello con<br />

caratteristiche estreme, <strong>per</strong>ciò noto e svolto solo dopo accurati test attitudinali, non è normalmente<br />

causa di disordine psichico in grado di determinare disordine somatico (il lavoro anzi è considerato<br />

terapeutico o indice dell’efficacia terapeutica nelle malattie mentali). L’esame psico-diagnostico<br />

deve avere <strong>un</strong>a “robustezza clinica”, ovvero deve essere in grado di valutare la complessità della<br />

<strong>per</strong>sonalità e, soprattutto, le sue inclinazioni patologiche più o meno franche. L’esame deve essere<br />

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