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Le vittime di violenza, al pari di tutti gli individui che nella loro esistenza vanno incontro ad<br />

eventi minacciosi <strong>per</strong> la vita o l’integrità fisica, rischiano di sviluppare sintomi di disagio psichico<br />

tipici, detti sintomi post-traumatici. Tali sintomi, se non tempestivamente riconosciuti e trattati<br />

possono <strong>per</strong>durare, e la <strong>per</strong>sona rischia di sviluppare disturbi psichiatrici post-traumatici, come ad<br />

esempio il Disturbo Post-traumatico da Stress (DPTS).<br />

Il DPTS è <strong>un</strong>a sindrome psichiatrica caratterizzata dall’insorgenza di <strong>un</strong>a vasta gamma di<br />

sintomi, identificati in tre grandi gruppi: sintomi “intrusivi”, sintomi di “evitamento”, e sintomi di<br />

“i<strong>per</strong>attivazione psicofisiologica”.<br />

I sintomi “intrusivi” sono costituiti da tutti quei fenomeni psichici lamentati dalle vittime,<br />

correlati con il rivivere in maniera <strong>per</strong>sistente il trauma subito, quali ad esempio pensieri, ricordi,<br />

sogni o flashback. I sintomi di “evitamento” sono invece costituiti da tutti gli sforzi attuati dalle<br />

vittime <strong>per</strong> evitare gli stimoli associati al trauma, quali luoghi, <strong>per</strong>sone, o conversazioni. Infine, la<br />

presenza di sintomi di ”i<strong>per</strong>attivazione psicofisiologica”, può essere rilevata da diverse<br />

manifestazioni, quali disturbi del sonno, i<strong>per</strong>vigilanza, irritabilità o esagerate risposte di allarme<br />

(A.P.A., 1994).<br />

Il DPTS è <strong>un</strong>a patologia grave e talvolta invalidante, che se non tempestivamente riconosciuta e<br />

trattata, può divenire cronica. Inoltre, <strong>un</strong>a delle maggiori complicanze della sindrome è l’elevata<br />

comorbilità con altri disturbi psichiatrici. Da diversi studi sembra infatti che soggetti con diagnosi<br />

di DPTS rispondano anche ai criteri <strong>per</strong> altre patologie. Tra i disturbi associati al DPTS, i Disturbi<br />

Depressivi sono, senza dubbio, i più frequenti (Colombo et al., 2004; Favaro et al., 1999-a, 1999-b;<br />

Carlson et al., 1991; Mollica et al., 1987). Non di rado, inoltre, si osservano nelle vittime di traumi<br />

anche altre patologie, come Disturbi d’Ansia cronici (Yule, 1999), Disturbi Dissociativi (Bernstein<br />

e Putnam, 1986; Carlier et al., 1996; Hyer et al., 1993) o Abuso e Dipendenza da Farmaci, Alcool e<br />

Sostanze Stupefacenti (Solomon et al., 1987; Keane et al., 1983; Roth, 1986; Joseph et al., 1993).<br />

La maggior parte dei ricercatori che hanno svolto indagini e studi sui disturbi post-traumatici ha<br />

trascurato a l<strong>un</strong>go il problema delle conseguenze <strong>sulla</strong> salute psichica della violenza sul lavoro,<br />

poiché si è concentrata prevalentemente <strong>sulla</strong> <strong>valutazione</strong> e lo studio di vittime di eventi<br />

particolarmente cruenti e toccanti, come ad esempio gli stupri, i sequestri di <strong>per</strong>sona, le deportazioni<br />

in campi di concentramento, gli attacchi terroristici, o le grandi sciagure e i disastri naturali<br />

(Kilpatrick et al., 1987; Bremner et al., 1992; Bisson et al., 1998; Carlson et al, 1991; Favaro et al.,<br />

1999; Favaro et al. 2000; Shalev et al., 1998; Solomon et al., 1994).<br />

Alla luce dei dati riguardanti la diffusione della violenza fisica nei luoghi di lavoro, e la<br />

compromissione della salute psichica riscontrata in vittime di vari tipi di traumi, è necessario che la<br />

medicina del lavoro ampli il proprio ambito di studio e di intervento, al fine di poter valutare il<br />

rischio d’insorgenza di disturbi psichici nei lavoratori vittime di violenza, e di strutturare<br />

programmi di prevenzione di sindromi croniche.<br />

Bibliografia<br />

American Psychiatric Association (1994). Diagnostic and Statistic Manual of Mental Disorders (4°<br />

ed.). Washington, DC: American Psychiatric Association.<br />

Bernstein, E. & Putnam, T. (1986). Development, reliabilty, and validity of a Dissociation Scale.<br />

Journal of Nervous and Mental Disease, 174, 727-735.<br />

Bisson, J.I., Searle, M.M., Srinivasan, M. (1998). Follow-up study of British military hostage and<br />

their family held in Kuwait during the Gulf War. British Journal of Medical Psychology, 71, 247-<br />

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